Google Print, Microsoft si allea con Yahoo!

Microsoft entra nell'Open Content Alliance promettendo un finanziamento tale da permettere la digitalizzazione di ben 150.000 volumi entro il 2006. Google è ora sempre più solo nella sua avventura tra gli scaffali delle biblioteche
Microsoft entra nell'Open Content Alliance promettendo un finanziamento tale da permettere la digitalizzazione di ben 150.000 volumi entro il 2006. Google è ora sempre più solo nella sua avventura tra gli scaffali delle biblioteche

Google Print, il servizio Google che ha proposto per primo la digitalizzazione e l’indicizzazione dei contenuti dei libri di 5 biblioteche americane, si trova contro un nuovo acerrimo nemico: Microsoft ha infatti deciso di aderire all’OCA (Open Content Alliance) nel competere contro Google Print nello specifico settore.

Il consorzio OCA è nato su iniziativa di gruppi quali Yahoo!, Hewlett Packard, Adobe ed Internet Archive in collaborazione con le università di Toronto e della California. Il progetto si estende ora all’azienda di Redmond e sarebbero ormai oltre 10 le biblioteche collaboranti. Microsoft, nella fattispecie, entra nel gruppo tramite il proprio ramo MSN e con la promessa del finanziamento utile alla digitalizzazione di 150.000 volumi entro la fine del 2006 (tutti distribuiti in formato PDF). Secondo CNet il costo della scannerizzazione è di circa 10 centesimi di dollaro a pagina: con una media di 300 pagine per volume l’investimento ammonta dunque a circa 4.500.000 dollari.

Google si trova ora solo contro ad una serie di colossi appoggiati peraltro da chi a Google Print ha invece messo il bastone fra le ruote: l’Association of American Publishers ha infatti avanzato denuncia legale contro Google ed al contrario ha appoggiato l’iniziativa dell’OCA: la discriminante consta nella diversa considerazione posta dai due progetti nei confronti del diritto d’autore.

MSN Search potrebbe dunque presto offrire un’opzione per la ricerca di testi dai libri, il che ben chiarisce come per Google dietro ad una serie di ostacoli formali ci stiano ben più probabili logiche di mercato con cui fare i calcoli.

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