Android 2.0 Donut e il riconoscimento vocale

Dai resoconti apparsi in rete relativi al Google I/O, si capisce come uno dei grandi protagonisti della due giorni dedicata agli sviluppatori sia stato Android, da poco rilasciato nella versione 1.5, nome in codice Cupcake.

Ma quando si tratta di sviluppare, i cervelli non si fermano mai, e sono stati così tolti i veli ad alcune delle funzionalità che troveremo nella prossima release del sistema operativo, la 2.0, nome in codice Donut.

Oltre a quanto abbiamo già riportato, permettetemi qualche considerazione in merito.

Sono infatti rimasto colpito dalle funzionalità di traduzione: finalmente un device che può davvero aiutare nella comunicazione di persone linguisticamente distanti. Con il motore di riconoscimento vocale, già ormai ampiamente testato e migliorato grazie a chi lo sta usando su iPhone e su Android, sono già in grado di dettare una frase al mio telefonino e fargliela riconoscere.

Con quanto mostrato nel video, sarei ora anche in grado di chiedergli poi di pronunciarla in un’altra lingua. Il discorso, ovviamente, può essere fatto anche all’inverso, ascoltando una lingua straniera e ottenendo una traduzione nella propria. La strada sembra aperta e ben indirizzata verso un vero e proprio traduttore simultaneo.

Inoltre, una delle ultime affermazioni fatte nel video dichiara che le tecnologie dietro al motore di riconoscimento e sintesi vocale saranno open source. Non mi rimane difficile pensare che, con adeguati porting, saranno proficuamente impiegate in altri programmi e sistemi operativi, beneficiando quindi di contributi, modifiche e migliorie fatte su una base sempre più ampia. Staremo a vedere, le prospettive sono alquanto interessanti.

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