McDonalds sotto attacco, rubati dati dei clienti

Un attacco informatico ha fatto breccia nei server dov'erano custoditi i dati di numerosi clienti McDonalds. Nessun rischio per le carte di credito.
Un attacco informatico ha fatto breccia nei server dov'erano custoditi i dati di numerosi clienti McDonalds. Nessun rischio per le carte di credito.

Anche McDonalds finisce nel mirino di un attacco informatico: la news giunge direttamente dagli Stati Uniti, dove i server che contenevano informazioni raccolte dal colosso dei fast food sono stati presi di mira dai pirati informatici. Sfortunatamente per le parti coinvolte, l’attacco sembra aver avuto successo e i dati sarebbero ora nelle mani di un’ignota terza parte.

La conferma giunge dalla stessa McDonalds, che sul proprio sito ufficiale ha pubblicato un comunicato stampa nel quale fornisce spiegazioni ai propri clienti al fine di giustificare l’accaduto e allo stesso tempo allertare questi ultimi di fronte a possibili tentativi di coloro in possesso dei dati trapelati di estorcere informazioni ben più importanti. Quanto rubato dai server si limiterebbe ad informazioni utili per contattare i clienti McDonalds: nomi, cognomi, indirizzi, numeri di telefono e poco altro. Nessun rischio dunque per le carte di credito o altri dati di coloro che hanno effettuato la registrazione presso uno dei portali del gruppo.

McDonalds non vuole però abbassare l’allerta, invitando chiunque abbia mai fornito dati personali alla società a prestare la massima attenzione: è possibile che nelle prossime settimane gli autori degli attacchi, o i loro mandanti, si facciano vivi grazie alle informazioni rubate, chiedendo informazioni ben più preziose di un indirizzo. In una e-mail pubblica McDonalds sottolinea come la società non chieda mai ai propri clienti informazioni di tipo economico: se ciò dovesse accadere, l’origine della richiesta non sarebbe il gruppo operante nel mondo alimentare.

Non è ancora nota una prima stima del numero dei clienti coinvolti, né tantomeno se ad essere state estrapolate illegalmente siano solo le informazioni di utenti statunitensi. L’intera vicenda è venuta a galla grazie ad una segnalazione di Arc Worldwide, partner di McDonalds, che ha permesso di porre un tappo alla falla entro un tempo utile a limitarne i danni.

Quanto accaduto pone nuovamente l’accento sull’importanza dei dati custoditi dalle aziende riguardo i propri utenti: ogni volta che si forniscono dati personali, li si affida alla bontà del lavoro altrui e la moltiplicazione dei referenti rende tali banche dati sempre più a rischio. Per le aziende è però questo un problema primario da considerarsi quando si intende gestire una banca dati: ogni eventuale problema di sicurezza va ad incidere a fondo la fiducia del cliente verso il brand.

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