Chrome Beta 32: addio ai 300 ms di ritardo

La versione 32 del browser Chrome Beta elimina l'attesa di 300 ms per la gestione del doppio tap, ma solo sui siti ottimizzati per i dispositivi mobile.
La versione 32 del browser Chrome Beta elimina l'attesa di 300 ms per la gestione del doppio tap, ma solo sui siti ottimizzati per i dispositivi mobile.

A fine novembre si è parlato di un aggiornamento per la versione beta del browser Chrome dedicato ai dispositivi mobile. Tra le novità introdotte anche un accorgimento che ha come obiettivo quello di rendere più veloce l’interazione con le pagine Web, ovvero l’eliminazione dell’attesa di 300 ms necessaria per interpretare il doppio tap. Trattandosi di una questione prettamente tecnica, è bene spiegare più nel dettaglio di cosa si sta parlando.

Come ben sanno tutti coloro che sono soliti navigare sul Web tramite smartphone o tablet, per ingrandire o rimpicciolire una determinata porzione dei siti è possibile ricorrere al comando pinch-to-zoom, ovvero toccando lo schermo con due dita e poi avvicinandole o allontanandole. In alternativa, gli utenti possono effettuare un doppio tocco veloce sul display. Naturalmente, dal primo al secondo contatto sul pannello trascorre un lasso di tempo. Per questo motivo i browser mobile, dopo il primo tap, sono sempre stati costretti ad aspettare 300 ms prima di eseguire il comando, dando così modo all’utente di eseguire anche il secondo.

Un’attesa necessaria, dunque, ma anche un vero e proprio collo di bottiglia per quanto riguarda le prestazioni. Google ha scelto di eliminarlo, rendendo l’interpretazione e l’esecuzione dei comandi del tutto immediata, ma solo con i siti Web che sono stati ottimizzati per i dispositivi mobile. Navigando su pagine con un layout studiato ad hoc per smartphone e tablet, infatti, la necessità di effettuare continuamente uno zoom quasi sparisce, in quanto la dimensione e l’adattamento dei paragrafi o immagini sullo schermo avviene in modo del tutto automatico.

Per i siti tradizionali, ovvero quelli che si potrebbe definire in “versione desktop”, il ritardo di 300 ms invece resta. Se ancora non fosse chiaro di cosa si sta parlando, il video in streaming di seguito dovrebbe essere in grado di sciogliere definitivamente ogni dubbio rimanente: basta guardare con quale prontezza il browser risponde sul device a destra in confronto a quanto accade su quello di sinistra.

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