Pink Hackathon: un messaggio dalle Girls in ITC

Oltre 50 programmatrici si sono sfidate in una maratona di codice. Sullo sfondo il gender gap tecnologico.
Oltre 50 programmatrici si sono sfidate in una maratona di codice. Sullo sfondo il gender gap tecnologico.

Programmatrici, startupper, designer, le ragazze italiane devono uscire dal guscio: questo l’obiettivo del progetto Nuvola Rosa che in questi tre giorni ha occupato la Capitale parlando del contributo femminile all’innovazione del paese. Tra conferenze, panel di discussione, talk e workshop, c’è stato anche un Pink Hackathon promosso da Microsoft, nel quale si sono sfidate una cinquantina di ragazze nella realizzazione di una web app o di un’app nativa basata su Windows.

La prima maratona (nove ore) di codice “rosa” dedicata alle ragazze under 30, studentesse o giovani programmatrici, è andata decisamente bene. Nella splendida cornice della biblioteca della Facoltà di Ingegneria dell’Università La Sapienza, l’evento organizzato da Codemotion ha visto confrontarsi 50 ragazze, seguite da 8 tutor. Tre team sono arrivati in finale. Il primo The perfect outfit, una webapp che permette di scegliere l’outfit della giornata in base a proposte personalizzate, con database, integrazione in mobile, social, wishlist per mariti, shop online e buono sconto. In finale anche il gioco “Se fossi te” realizzato dal team The Big Five, in cui i partecipanti impersonano il partner del sesso opposto utilizzando il kinect: i giocatori devono svolgere le faccende domestiche, prendersi cura dei figli e occuparsi di tutte le mansioni tradizionalmente affidate alle donne, così da sfatare anche gli stereotipi più comuni. L’ultimo sfidante è Fridge Up del team Pink Storm, una mobile app che suggerisce le ricette migliori utilizzando quello che abbiamo nel frigo, collegando il nostro frigorifero ad un database.

Il gender gap

Il Pink Hackathon, come tutta la manifestazione di Microsoft che quest’anno conta oltre 700 partecipanti, ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di colmare il divario di genere nel campo della scienza, della tecnologia e della ricerca, ma anche di rendere queste giovani professioniste consapevoli delle loro potenzialità e delle possibilità offerte dal panorama odierno.
Chiara Russo, co-founder di Codemotion (lo stesso organizzatore di altre maratone hack, ad esempio quella sugli IoT e i giochi) così commenta:

Nell’organizzare il Pink Hackathon abbiamo messo il focus sulla necessità delle giovani donne di farsi protagoniste della propria vita. Noi crediamo che anche attraverso la programmazione sia possibile offrire alle giovani donne la possibilità di costruire un futuro.

Nonostante solo il 25% delle ragazze in Italia decida di intraprendere una carriera scolastica tecnico-scientifica, lo stereotipo dell’esclusiva maschile nel campo della tecnologia e del web è destinato a crollare presto. Secondo l’ISTAT il rapido incremento delle donne che utilizzano il web in questi anni le porterà a raggiungere la parità con l’altro sesso entro il 2016. Già oggi lo scarto è minimo: il 47% delle donne contro il 53% degli uomini.

Foto di gruppo delle partecipanti al Pink Hackathon di Roma, parte della tre giorni organizzata da Microsoft Italia.

Foto di gruppo delle partecipanti al Pink Hackathon di Roma, parte della tre giorni organizzata da Microsoft Italia.

Roberta Cocco, direttore per la responsabilità sociale di Microsoft Italia, ha voluto fortemente questo programma:

La prima è stata a Firenze lo scorso anno, e ha visto circa 400 partecipanti; quest’anno le iscrizioni sono state oltre 700 ed è stata una grande emozione come partner e istituzioni abbiano recepito e supportato un tema delicato come quello della tecnologia al femminile. Passeggiando nelle aule si respira un grande ottimismo: certamente non si può pensare di insegnare a sviluppare in 3 giorni, ma si può trasmettere l’attitudine alla positività. (…) Oggi assistiamo a un dicotomia che non può avere senso di esistere: da una parte cresce il numero degli unemployed, dall’altra parte le aziende fanno una grande fatica a coprire il numero di vacancies e le skills di cui hanno necessità. Si prevede per i prossimi anni l’apertura di circa 700 mila job vacancies per profili IT in Europa: le donne non possono essere tagliate fuori da una opportunità così grande, ma per centrare questo obiettivo, per restituire un futuro ai giovani, è necessario uno sforzo collettivo.

Non solo la fruizione di Internet rimarca la rapida ascesa del gentilsesso, ma anche i numeri riguardanti le donne ai posti di comando parlano chiaro. Uno studio dell’Unione Europea ha rivelato che le aziende che operano nel settore del digitale e delle nuove tecnologie guidate da donne sono del 35% più redditizie rispetto alle altre. Questo dato è fondamentale se unito al primato Italiano di essere Paese europeo con il maggior numero di attività guidate da donne: 1.719.000. Questo è il tema della Giornata Europea per le Ragazze nell’information Tecnology, #GirlsinITC.

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