Google vs. Oracle, si apre un nuovo capitolo

Un giudice della Corte d'Appello Federale statunitense ha ribaltato la decisione del 2016 sul caso che vede Google e Oracle impegnate da anni in una causa.
Un giudice della Corte d'Appello Federale statunitense ha ribaltato la decisione del 2016 sul caso che vede Google e Oracle impegnate da anni in una causa.

È una lunga, lunga storia, quella che vede Google e Oracle impegnate in una causa legale che ancora oggi non può essere definita conclusa. Una vicenda che affonda le proprie radici agli albori dell’universo mobile, quasi un decennio fa. Al centro della diatriba l’impiego del codice Java all’interno del sistema operativo Android.

Oracle sostiene che l’utilizzo sia stato effettuato senza autorizzazione e che dunque vada inteso come un’infrazione del copyright, mentre Google afferma che essendo il proprio sistema operativo aperto e gratuito si tratti di fair use. Di questo parere anche un giudice del Northern District of California di San Francisco, con una sentenza emessa nel 2016. La controparte ha scelto la via del ricorso e oggi si parla di una nuova decisione, presa dalla Corte d’Appello Federale, secondo la quale effettivamente vi sarebbe un uso improprio del codice in questione. Sul piatto c’è un potenziale risarcimento da diversi miliardi di dollari.

Inoltre, una revisione del verdetto potrebbe causare seri grattacapi a diverse realtà della Silicon Valley (e non solo) che impiegano il codice Java all’interno dei loro progetti. Se la ragione venisse definitivamente riconosciuta a Oracle, l’azienda assumerebbe una posizione di potere nel negoziare l’impiego delle API nelle piattaforme mobile, nelle applicazioni e nei servizi online.

Una battaglia legale complessa, per la quale oggi si apre un nuovo capitolo: Oracle ha vinto una battaglia, ma la guerra sembra essere ancora ben distante dalla sua conclusione. Ora la palla passerà nelle mani della Corte Federale della California, cui spetterà il compito di stabilire l’ammontare di una possibile sanzione (si parla di 8,8 miliardi di dollari) da comminare ad Alphabet, la parent company che controlla Google e di conseguenza lo sviluppo di Android. Riportiamo in chiusura le dure parole di Scott McNealy, co-fondatore di Sun Microsystems, azienda responsabile dello sviluppo di Java acquisita nel 2010 da Oracle.

Java costituisce le fondamenta sulle quali è costruito il nostro mondo digitale e Google ha rubato queste fondamenta, utilizzandole nella realizzazione di Android e distruggendo così il mercato di Oracle.

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