8.000 autori denunciano Google Print

Google Print è ancora una volta nell'occhio del ciclone: una associazione rappresentante 8.000 autori ha intrapreso una battaglia legale contro il motore di Mountain View per imporre la sospensione del piano di scannerizzazione dei libri nelle biblioteche
8.000 autori denunciano Google Print
Google Print è ancora una volta nell'occhio del ciclone: una associazione rappresentante 8.000 autori ha intrapreso una battaglia legale contro il motore di Mountain View per imporre la sospensione del piano di scannerizzazione dei libri nelle biblioteche

Non c’è pace per Google Print: una denuncia firmata da una associazione rappresentante oltre 8000 autori intende portare alla sbarra i responsabili del motore di ricerca di Mountain View per fermare il lavoro di scannerizzazione dei libri e chiedere un risarcimento per quanto messo finora a disposizione online. Secondo gli autori nessuno ha il diritto di produrre copie dei libri senza il previo accordo degli autori stessi, e dunque Google sta andando contro il diritto nel suo processo di digitalizzazione dei libri previsto per il progetto Google Print.

I gruppi ostili a Google sono capitanati da Authors Guild, organizzazione non-profit newyorkese che ha depositato la denuncia presso la corte distrettuale di Manhattan. Uno specifico comunicato dell’organizzazione ha fatto sapere che il gruppo non sarà solo nel portare avanti l’iniziativa, ma sarà appoggiato da Poet Laureate of the United States. L’accusa viene confermata: Google non ha il diritto di produrre copie dei libri a scopo di lucro senza previa necessaria autorizzazione da parte degli autori dei libri stessi.

Il motore di ricerca non attende il tribunale per iniziare la propria difesa e dalla vicepresidenza di Susan Wojcicki giunge un post sul blog ufficiale del gruppo dal quale si ricorda che Google Print non può che dare visibilità al settore e popolarità ai contenuti, incoraggiando così l’utenza all’acquisto. Se gli acquisti su Google Print sono attivabili tramite Amazon, è proprio con Amazon che si è svolta la precedente vertenza legale della Authors Guild in riferimento ad un caso legato a contenuti firmati da freelancer.

Se l’accordo con le biblioteche è stato sostanzialmente privo di ostacoli, l’accordo con gli autori (e con un movimento di origine europea convinto dell’impronta ideologica del progetto) sta lasciando insorgere non poche problematiche attorno a quella che subito fu vista come la “biblioteca universale”. Lo scontro con la Authors Guild sembra ormai vicino e, nonostante Google abbia palesato l’intenzione di eliminare dall’indice tutti i libri il cui autore ne richieda l’eliminazione, l’approdo in tribunale sembra ormai inevitabile. Se in Europa un’altra biblioteca digitale potrebbe creare un improvvisato concorrente, negli States sarà la vertenza legale a definire il futuro di Google Print.

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