Alphabet vende Boston Dynamics a SoftBank

Google ha acquisito lo spin-off del MIT nel 2013, ma già lo scorso anno la parent company Alphabet aveva manifestato l'intenzione di metterlo in vendita.
Google ha acquisito lo spin-off del MIT nel 2013, ma già lo scorso anno la parent company Alphabet aveva manifestato l'intenzione di metterlo in vendita.

A quattro anni circa dall’acquisizione da parte di Google, il team Boston Dynamics (nato come spin-off del Massachusetts Institute of Technology) cambia nuovamente proprietà: la parent company Alphabet ha trovato un acquirente. Si tratta di SoftBank, gruppo giapponese specializzato in telecomunicazioni la cui attività si estende anche agli ambiti del commercio elettronico, della finanza e del marketing. Non è stato comunicato l’ammontare della cifra messa sul piatto.

Fino ad oggi Boston Dynamics ha fatto parte del laboratorio X, la divisione di Alphabet al lavoro sui progetti sperimentali. È la terza acquisizione di rilievo portata a termine da SoftBank nel corso degli ultimi anni: dopo l’operatore Sprint inglobato nel 2013 (21,6 miliardi di dollari), nel luglio scorso è toccato al chipmaker ARM, con un investimento economico quantificato in 32 miliardi di dollari. Queste le parole di Masayoshi Son, CEO di SoftBank, riportate nel comunicato ufficiale sull’operazione, che chiama in causa Marc Raibert, CEO e co-fondatore del team acquisito.

La robotica intelligente costituirà un elemento essenziale nella prossima fase della Information Revolution. Marc e il suo team in Boston Dynamics sono i leader tecnologici nel campo della robotica dinamica avanzata. Sono felice di dar loro il benvenuto nella famiglia SoftBank, con la volontà di supportarli nella ricerca di nuove evoluzioni e nella sperimentazione di applicazioni che saranno in grado di rendere la vita più semplice, sicura e soddisfacente.

Le prime indiscrezioni relative alla volontà di vendere Boston Dynamics da parte di Alphabet sono circolate in Rete lo scorso anno. Tra i potenziali acquirenti anche Toyota, ma le due realtà non sono giunte a una stretta di mano. Il motivo che ha spinto bigG a cedere l’attività è, secondo alcuni, in qualche modo legato all’aspetto poco rassicurante dei robot progettati, non esattamente in linea con l’idea user friendly di progresso tecnologico che Google da sempre intende veicolare.

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