Apple Watch salva una donna da uno stupro

Una donna è riuscita a salvarsi da uno stupro grazie al suo Apple Watch, allertando i soccorsi senza destare sospetti nel suo malintenzionato aggressore.
Una donna è riuscita a salvarsi da uno stupro grazie al suo Apple Watch, allertando i soccorsi senza destare sospetti nel suo malintenzionato aggressore.

Una giovane è riuscita a sfuggire a uno stupro grazie alle funzionalità incluse nel suo Apple Watch. La vicenda è accaduta qualche mese fa a Calgary, in Canada, ed è stata resa nota negli ultimi giorni con l’avvio del processo contro l’aggressione. Grazie al dispositivo di Apple, la vittima è riuscita ad allertare prontamente il suo fidanzato, il quale ha inoltrato una pattuglia della polizia presso la sua abitazione.

Una prima ricostruzione dei fatti è stata fornita ieri davanti alle corti di Calgary, dove si è aperto il processo contro John Joseph Macindoe, il quale si è dichiarato colpevole delle accuse a lui mosse. Le generalità della vittima non sono invece state rese note, per proteggere la sua privacy.

Stando a quanto reso noto in sede legale, lo scorso aprile la donna si trovava a letto all’interno della sua abitazione, quando improvvisamente è stata svegliata dall’abbaiare nervoso dei suoi cani. Dopo aver notato la sagoma di un uomo, la giovane ha approfittato del suo Apple Watch per allertare il fidanzato, non potendo muoversi per raggiungere il suo smartphone. Il partner ha quindi chiamato la polizia, pronta a inviare sul posto una pattuglia.

Nell’attesa dell’arrivo degli agenti, la donna si sarebbe rifugiata nella sua stanza da letto, ma il malintenzionato l’avrebbe raggiunta per poi iniziare a toccarle i piedi. Fortunatamente, dopo pochi instanti la polizia si è palesata sull’uscio di casa e l’aggressore, nel tentativo di trovare un nascondiglio in cucina, è stato prontamente arrestato. Il malintenzionato aveva portato con sé una borsa di strumenti adatti a uno stupro – un passamontagna, profilattici, lubrificanti, sex toys, accessori per il bondage, corde, nastro adesivo, fascette in plastica, coltelli, bavagli e ball-gag – e aveva inoltre ottenuto una copia delle chiavi per entrare all’interno dello stabile: secondo l’accusa, di conseguenza, l’azione è stata premeditata. Ancora, sembra che l’aggressore custodisse nella sua abitazione diversi elementi, come scatti fotografici e biancheria, sottratti alla vittima.

Come riferito dalle testate a stelle e strisce, Apple Watch si è rivelato salvifico in questo caso. Nell’impossibilità di muoversi per raggiungere lo smartphone, con il rischio di essere scoperta e aggredita dal malintenzionato, grazie al dispositivo da polso la giovane è riuscita ad allertare i soccorsi senza destare sospetti.

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