Della non-meritocrazia di Google News

Google News, si sa, non è un portento. E’ un utile aggregatore, ma considera in modo sgangherato le fonti e gli aggiornamenti. Non che sia semplice, per carità, ma da Big G ci si aspetta sempre l’eccellenza. E in Google News si trova tutt’altro (a tal proposito si consiglia uno sguardo all’omologo servizio di Ask.com, a cui sta lavorando un cervello italiano: ci torneremo più avanti nel tempo).

La difficoltà in Google News sta nell’analisi semantica: è difficile distinguere automaticamente le news in categorie, è difficile aggregarle, è difficile capire quali siano aggiornamenti e quali semplici rilanci. E’ difficile, soprattutto, distinguere i suoni dal rumore di fondo.

Un esempio, uno su tanti. Webnews ha trattato la notizia ABC nel giorno X. La notizia è stata inizialmente ignorata da Google News. E’ stata considerata nel giorno X+1, quando un numero maggiore di fonti se ne era ormai occupato. L’altro ieri, giorno X+2, la notizia era in grande rilievo sulla pagina del servizio sebbene da 48 ore non vi fosse il benché minimo aggiornamento sulla vicenda. In quel momento, pertanto, Google stava restituendo traffico alle fonti che per ultime si sono occupate della vicenda, sebbene non apportassero al tutto alcun vantaggio contenutistico. Indirettamente, inconsapevolmente e senza dolo, si stava dunque incoraggiando un atteggiamento contrario a quella che dovrebbe essere la direzione giusta.

Google News, insomma, si dimostra ancora una volta non meritocratico. Il che deve far riflettere.

Deve far riflettere non tanto perchè si crea disordine, ma perchè l’intero ecosistema Google è invece basato su una particolare meritocrazia intrisa di “user generated ranking”: l’utente sceglie, Google capisce, la SERP si crea. Non su Google News: qui un algoritmo viziato compie scelte opinabili, manifesta debolezze, compone liste confuse e rimanda il traffico non secondo le scelte dell’utenza, ma secondo i vizi di un algoritmo inefficiente.

Dietro Google News non c’è un comportamento “evil”, né tantomeno c’è scarsa capacità. Dietro Google News, semplicemente, c’è scarso impegno. Nel tempo Mountain View vi ha manifestato scarso interesse, sebbene sia uno degli strumenti più apprezzabili del complessivo Google. Scarni aggiornamenti dell’interfaccia, un abbozzato approfondimento storico dell’archivio, ma nessuna sostanziale novità concernente l’attualità, l’istantaneità, il tempo presente.

Ed è così che Google News continua, tra le proprie incertezze, restituendo semi-casualmente link alla dis-ordinata rinfusa.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti