Facebook sperimenta il tag breaking per le notizie

Facebook ha iniziato a testare il tag breaking che alcuni editori potranno utilizzare per far riconoscere agli iscritti le notizie più importanti.
Facebook sperimenta il tag breaking per le notizie
Facebook ha iniziato a testare il tag breaking che alcuni editori potranno utilizzare per far riconoscere agli iscritti le notizie più importanti.

Facebook continua con il suo lavoro di voler supportare gli editori ad essere maggiormente identificabili all’interno della piattaforma per aiutare, contestualmente, gli iscritti a trovare le notizie più importanti. Secondo ReCode, Facebook permetterà ad alcuni editori di aggiungere il tag “breaking” per le loro ultime notizie più importanti, rendendo più facile per i lettori identificare le notizie mentre scorrono il loro News Feed.

La nuova etichetta fa parte di un test e gli editori avranno la possibilità di lasciare questo speciale tag su una storia per un minimo di 15 minuti e fino ad un massimo di sei ore. Gli editori possono utilizzare il tag una volta ogni 24 ore. Non è la prima volta, in realtà, che si parla di questo progetto. All’inizio del mese, sempre ReCode aveva sottolineato come il social network avrebbe potuto utilizzare delle speciali etichette per identificare le notizie degli editori. Questa novità potrebbe effettivamente aiutare gli editori ad emerge da un News Feed che è sempre più caotico. In prospettiva futura potrebbe consentire anche di aumentare il traffico verso le loro Pagine o siti.

Facebook ha trascorso gran parte del 2017 concentrandosi sugli editori e sulla condivisione delle notizie. La società ha anche lanciato uno strumento innovativo che permette agli editori di far pagare un piccolo abbonamento ai lettori che intendono accedere ai loro contenuti.

Contestualmente, Facebook sta anche lavorando duramente per frenare il fenomeno delle fake news che sembrano aver avuto un ruolo importante nell’influenzare le elezioni presidenziali americane dello scorso anno.

Questo ultimo test sembrerebbe essere ristretto solo ad un numero limitato di editori americani. Se la sperimentazione dovesse avere successo, è lecito attendersi che questa nuova etichetta possa essere resa disponibile a molte più realtà editoriali.

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