Google già guarda al mobile advertising

Non ha dubbi Eric Schmidt: è ormai imminente una rivoluzione nel Web mobile, che favorirà una rinascita delle pubblicità online per i dispositivi mobili. Secondo il CEO di Google, tutto il settore potrebbe cambiare in meno di due anni
Non ha dubbi Eric Schmidt: è ormai imminente una rivoluzione nel Web mobile, che favorirà una rinascita delle pubblicità online per i dispositivi mobili. Secondo il CEO di Google, tutto il settore potrebbe cambiare in meno di due anni

L’imminente arrivo di un Web veramente mobile, sarà l’incentivo migliore per sviluppare una nuova generazione di annunci pubblicitari. Parola di Eric Schmidt, amministratore delegato di Google, intervenuto al World Economic Forum di Davos. Secondo il massimo manager di Mountain View, le campagne di advertising basate sulla localizzazione degli utenti, attraverso i dispositivi mobili, saranno la strategia vincente per rendere maggiormente pervasive e utili le pubblicità.

Per Schmidt, il nuovo Web mobile sarà una vera e propria riplasmazione dell’attuale Rete globale: «Si tratta di ricreare Internet, riconcepire il personal computer, ed è tutto davanti ai nostri occhi e accadrà probabilmente nel corso del prossimo anno» ha dichiarato con entusiasmo il CEO di Google. Le prospettive segnate da Schmidt stridono leggermente rispetto alle previsioni di crescita del mercato dell’advertising mobile. Secondo numerosi analisti, il settore dovrebbe assicurare introiti vicini al miliardo di dollari solo nel 2012. La rivoluzione prospettata da Google e le imminenti scelte industriali del colosso delle ricerche online potrebbero, però, accelerare considerevolmente la crescita di un settore che non è ancora stato in grado di esprimere pienamente le proprie potenzialità

La visione espressa da Eric Schmidt costituisce comunque un’ottima cartina al tornasole per valutare le intenzioni di Google nel fiorente settore dell’advertising mobile. Negli ultimi mesi dello scorso anno, Mountain View ha infatti reso esplicita la volontà di acquisire frequenze sul suolo statunitense per i propri progetti legati al mondo del mobile. La creazione di una rete propria, che potrebbe costare molti miliardi alla società, costituirebbe un ottimo banco di sperimentazione e prova del nuovo Web “on the road” immaginato da Google.

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