Google Maps rimuove le posizioni di possibili obiettivi bombe

Google Maps sta rimuovendo contenuti "pericolosi". Ma per gli esperti non serve quasi a nulla. Intanto Etsy annulla le commissioni dovute dai venditori ucraini.
Google Maps rimuove le posizioni di possibili obiettivi bombe
Google Maps sta rimuovendo contenuti "pericolosi". Ma per gli esperti non serve quasi a nulla. Intanto Etsy annulla le commissioni dovute dai venditori ucraini.

Google Maps ha iniziato a rimuovere una serie di posizioni ritenute sensibili dai suoi esperti, o direttamente segnalate dagli utenti, all’interno dei confini di Russia, Ucraina e Bielorussia. Secondo quanto rivelato da un portavoce dell’azienda al sito a BuzzFeed News, il colosso di Mountain View sta anche rimuovendo anche i nuovi contenuti integrati negli ultimi mesi, come per esempio foto e informazioni relative a luoghi di interesse e commerciali.

Google Maps oscura potenziali obiettivi militari

La misura arriva in risposta alle lamentele sui social di alcuni utenti che accusavano Google Maps di ospitare contenuti e posizioni presumibilmente utilizzati dai russi per i loro attacchi aerei su città come Kiev e Kharkiv. Accuse però sostanzialmente infondate e prive, al momento, di riscontri oggettivi. Come fatto notare da diversi esperti di guerre e crisi internazionali, l’intelligence russa, come del resto tutti i servizi segreti più attrezzati al mondo, si appoggia ad alcuni dei più famosi esperti di informatica del pianeta e vanta tecnologie all’avanguardia. Quindi non ha certo bisogno di Google Maps per pianificare degli attacchi studiati e preventivati da settimane.

Ad ogni modo, nel dubbio, bene ha fatto Google a compiere questa scelta. Se un gesto può tornare utile a salvare vite umane, anche minimamente, ben venga ogni iniziativa.

Più sensato, invece, il blocco temporaneo della pubblicazione di nuove modifiche e aggiornamenti recentissimi. Essendo magari di poche ore, potrebbero offrire loro sì qualche indicazione a reparti di terra o ribelli locali. In Ucraina, infatti, ci sono milioni di cittadini russi, molti dei quali vivono nelle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk, e combattono quindi al fianco delle truppe ex sovietiche. A proposito di aziende, da segnalare che la piattaforma di e-commerce Etsy ha deciso di annullare qualsiasi commissione che i venditori in Ucraina avrebbero dovuto sostenere, in base alle loro vendite, dall’inizio del conflitto fino a nuova comunicazione.

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