Google mette tutte le password in un anello

Google sperimenta con le password del futuro: possibile l'utilizzo di dispositivi USB, oppure di "un anello per ghermirle e nel buio incatenarle".
Google sperimenta con le password del futuro: possibile l'utilizzo di dispositivi USB, oppure di "un anello per ghermirle e nel buio incatenarle".

La corretta gestione delle password è di importanza vitale per gli utenti, soprattutto in un’era dove i servizi online vengono utilizzati per scambiare informazioni e dati di qualsiasi tipo, anche personali. Lo sa bene Google, che negli anni scorsi ha introdotto l’autenticazione 2-step verification per aumentare il livello di sicurezza degli account. A quanto pare il team di Mountain View non ha alcuna intenzione di fermarsi e sta già sperimentando nuove forme di login da mettere in futuro a disposizione di chi naviga.

A metà gennaio sono stati resi noti alcuni test condotti da bigG su piccoli dispositivi USB, da portare sempre con sé e inserire negli slot dei computer all’occorrenza, evitando così di dover ogni volta digitare username e codice segreto. Oggi si torna a discutere della questione grazie all’articolo pubblicato da MIT Technology Review: a quanto pare il motore di ricerca ha intenzione di spingersi oltre, con l’obiettivo di consentire agli utenti di dimenticare le proprie password e indossarle, in un anello.

Mayank Upadhyay, ingegnere di Google, ha parlato di questo particolare approccio alla risoluzione del problema in occasione della conferenza RSA, andata in scena a San Francisco il mese scorso. Secondo il suo parere, questo permetterebbe di effettuare il login in modalità wireless, ovvero senza inserire fisicamente alcun dispositivo nel computer. Perché una simile tecnologia possa essere messa a disposizione è però necessaria la collaborazione di chi produce hardware, così come di chi sviluppa i software per navigare in Rete (Chrome, Firefox, Internet Explorer ecc.).

Stiamo puntando molto sul supporto nativo da parte dei browser, così che non sia necessario installare middleware o altre componenti aggiuntive. Vogliamo che l’utente possa andare a casa di un amico e utilizzare questo metodo di login nel modo più semplice possibile.

L’esordio di un anello contenente tutte le password a breve è quasi certamente da escludere. La sperimentazione di Google risulta però interessante per capire come la gestione delle credenziali per l’accesso ai servizi online rappresenti un ambito in continua evoluzione, destinato a mutare in futuro con due obiettivi: rendere l’operazione più immediata e aumentare la sicurezza dei navigatori.

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