Google, multa da 170 milioni per YouTube

Google dovrà pagare una multa da 170 milioni per la violazione della privacy dei bambini da parte di YouTube, secondo quanto stabilito dalla FTC.
Google dovrà pagare una multa da 170 milioni per la violazione della privacy dei bambini da parte di YouTube, secondo quanto stabilito dalla FTC.

È di 170 milioni di dollari la multa che Google dovrà pagare per la violazione della privacy dei minori da parte di YouTube, secondo quanto stabilito dalla Federal Trade Commission (FTC).

Nei giorni scorsi, era stato rivelato che il colosso della ricerca avrebbe dovuto sborsare una cifra compresa tra i 150 e i 200 milioni di dollari, ma adesso è stato deciso l’importo preciso. Si tratta della più salata sanzione mai pagata per la violazione del Children’s Online Privacy Protection Act, e potrebbe influenzare le strategie di tutti i creatori di contenuti per bambini su YouTube, comprese grandi aziende come Mattel e Hasbro.

L’annuncio segna la seconda volta in due mesi che la FTC punisce una grande azienda tecnologica con una multa importante: nel mese di luglio, infatti, ha annunciato una sanzione di 5 miliardi di dollari nei confronti di Facebook, per via della violazione della privacy degli utenti. Tutto ciò mette in evidenza l’enorme potere della pubblicità digitale e l’importanza dei dati personali, che in combinazione hanno reso Google e Facebook due dei principali protagonisti del settore marketing. Non si tratta certo di una tragedia per BigG: il pagamento di 170 milioni di dollari riflette, infatti, meno dell’1% delle entrate trimestrali dell’azienda provenienti dalla pubblicità. L’azienda ha affermato:

Limiteremo la raccolta e l’utilizzo dei dati sui video realizzati per i bambini solo a ciò che è necessario per supportare il funzionamento del servizio.

YouTube sarà inoltre costretto a richiedere ai produttori di video per bambini di dichiarare se i loro contenuti siano rivolti ai minori o meno. Intanto, la società di Mountain View dovrà presentarsi nei prossimi giorni in tribunale per una nuova sospetta indagine antitrust.

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