Google ritocca le pagine dei risultati

Il motore di ricerca ha introdotto due modifiche alle sue pagine dei risultati per migliorare la qualità delle ricerche e ottenere maggiori informazioni tramite i sommari dei link. Le modifiche mirano ad aumentare il tempo di permanenza degli utenti
Il motore di ricerca ha introdotto due modifiche alle sue pagine dei risultati per migliorare la qualità delle ricerche e ottenere maggiori informazioni tramite i sommari dei link. Le modifiche mirano ad aumentare il tempo di permanenza degli utenti

Le pagine dei risultati di Google sono tra le più visitate online e ogni loro minimo cambiamento costituisce una piccola rivoluzione per la Rete. Lo sanno bene gli sviluppatori di Mountain View, che nel tempo hanno imparato ad apportare gradualmente le innovazioni per il loro famoso motore di ricerca. Nella giornata di ieri, Google Search ha subito due importanti modifiche tese a estendere il numero di voci per le ricerche correlate e a fornire sommari più lunghi per ogni risultato, rendendo così più semplice e immediata la navigazione nelle sue pagine.

La prima funzionalità, già presente ma ora estesa e perfezionata, offre all’utente una serie di chiavi di ricerca addizionali per rifinire le query e accedere a risultati maggiormente pertinenti. Il sistema interpreta le parole inserite e fornisce, a fondo pagina, un elenco di ricerche correlate legate alla medesima area semantica delle query inviate dall’utente. La funzione, da poco rinnovata, è già disponibile in 37 versioni localizzate di Google tra le quali è compresa la lingua italiana.

Il secondo importante miglioramento interessa, invece, i brevi sommari (snippet) che accompagnano i link nelle pagine dei risultati del famoso motore di ricerca. Gli snippet abbandonano la lunghezza standard, generalmente due righe, per assumere ora una dimensione variabile a seconda della lunghezza delle query inserite. La nuova modifica consente così di visualizzare con maggior precisione i sommari dei link ritrovati su Google, riducendo sensibilmente le visite verso le pagine meno pertinenti con le proprie ricerche.

Le innovazioni da poco apportate da Mountain View non mirano solamente a migliorare l’esperienza d’uso su Google, ma anche ad aumentare sensibilmente la permanenza degli utenti sul motore di ricerca. Query addizionali e snippet più lunghi consentono in numerosi casi di ottenere una risposta direttamente dalle pagine di Google senza dover accedere ai contenuti linkati. Le modifiche dovrebbero dunque consentire al colosso delle ricerche di trattenere più a lungo gli utenti, migliorando anche le prestazioni degli annunci pubblicitari e dei link sponsorizzati presenti nelle pagine dei risultati. Un particolare da non sottovalutare, specialmente in un periodo di sensibile crisi dell’advertising online dovuto al rallentamento dell’economia su scala globale.

Infine, stando ad alcun indiscrezioni recentemente circolate in Rete, Google avrebbe iniziato a fornire con maggiore frequenza i link verso i contenuti inseriti su Twitter nelle sue pagine dei risultati. La piattaforma di microblogging generalmente blocca i sistemi di scansione del famoso motore di ricerca, escludendo dunque buona parte delle sue pagine dall’indicizzazione nei database di Mountain View. Stando alle prime informazioni, Google ovvierebbe a tale limitazione utilizzando il motore di ricerca interno di Twitter. Una indicizzazione maggiormente organica dei contenuti di Twitter potrebbe offrire agli utenti più risorse nelle pagine dei risultati di Google, ma potrebbe anche compromettere la pertinenza delle risposte fornite dal famoso motore di ricerca. Per questo motivo, i “twit” saranno probabilmente inseriti con cautela in presenza di specifiche query, rimanendo per ora semplici casi isolati.

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