I cellulari sono una miniera d'oro

Riciclare i telefoni cellulari non significa solamente preservare l'ambiente, ma anche estrarre minerali preziosi e redditizi come l'oro. In Giappone se ne estraggono 300 chili ogni mese, utilizzati nelle gioiellerie e per i nuovi dispositivi elettronici
Riciclare i telefoni cellulari non significa solamente preservare l'ambiente, ma anche estrarre minerali preziosi e redditizi come l'oro. In Giappone se ne estraggono 300 chili ogni mese, utilizzati nelle gioiellerie e per i nuovi dispositivi elettronici

Li chiamano “urban miners”, minatori urbani, e la loro esistenza oscilla tra la leggenda metropolitana e la realtà. Armati di molta pazienza, i minatori urbani setacciano le discariche in cerca dei dispositivi elettronici abbandonati, destinati poi ai centri di riciclaggio per l’estrazione dei materiali, preziosi e non, riutilizzabili. L’oro è il metallo maggiormente ricercato, specie in questo particolare periodo di crisi finanziaria diffusa, in cui una sola oncia arriva a costare quasi 900 dollari; un vero affare per questi cercatori del terzo millennio.

Buona parte dei materiali rinvenuti in discarica vengono riciclati per la produzione di nuovi dispositivi elettronici, mentre l’oro viene generalmente fuso e rivenduto in piccoli lingotti ai gioieillieri o alle grandi case produttrici di cellulari, che usano il prezioso minerale per creare conduttori maggiormente efficienti rispetto a quelli in rame. Alcune società specializzate, come la giapponese Eco-System Recycling, controllata dalla Dowa Holdings Ltd, hanno creato un vero e proprio business intorno al recupero dei materiali preziosi dai dispositivi elettronici.

Secondo uno studio di Yokohama Metal Co Ltd, recentemente riportato dalla agenzia di stampa Reuters, da una tonnellata di cellulari si ricavano circa 150 grammi di oro, un rendimento molto alto se confrontato alla tradizionale estrazione dai minerali grezzi, che generalmente porta a una media estrattiva di 5 grammi per tonnellata. Il riciclo dei materiali elettronici è ormai vissuto come una missione dal Giappone. Stretto nelle sue isole densamente abitate, il paese del Sol Levante non ha particolari risorse naturali per la sue alacri industrie di dispositivi elettronici, obbligate al riciclo per puro spirito di conservazione dei bilanci e delle attività produttive.

Nozomu Yamanaka, responsabile di uno degli impianti di riciclo della Eco-System non ha dunque dubbi: «Per alcuni si tratta di una montagna di spazzatura, ma per altri è una miniera d’oro». Lo stabilimento giapponese estrae all’incirca 200 chili di oro ogni mese, ma nei periodi fortunati il prezioso metallo raggiunge anche i 300 chili in quattro settimane. I lingotti ottenuti sono puri al 99,99% e hanno un valore complessivo commerciale che oscilla tra i 5,9 e gli 8,8 milioni di Euro. Secondo numerosi analisti, però, il ciclo del recupero dei preziosi potrebbe subire presto un sensibile rallentamento.

Un telefono cellulare in Giappone ha una vita media di due anni e otto mesi, ma solo il 15% dei telefonini viene recuperato e opportunamente smaltito ogni anno. La quantità di dispositivi riclicati sta per superare la soglia critica, ed Eco-System potrebbe veder presto rallentare la propria produzione di lingotti d’oro.

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