I dati su Google sono al sicuro, parola di Schmidt

Intervenuto all'evento SXSW, il chairman di bigG ha parlato di come i dati salvati sui server delle piattaforme Google siano al sicuro da occhi indiscreti.
Intervenuto all'evento SXSW, il chairman di bigG ha parlato di come i dati salvati sui server delle piattaforme Google siano al sicuro da occhi indiscreti.

È abbastanza certo che le informazioni salvate da Google sono ora al sicuro dagli occhi indiscreti di qualsiasi governo.

Così Eric Schmidt ha risposto a chi ha chiesto chiarimenti sull’azione del GCHQ (Government Communications Headquarters) britannico, che di recente avrebbe intercettato informazioni trasmesse da un data center di Google all’altro. L’occasione è stata fornita dall’evento SXSW 2014 in scena ad Austin, in Texas, dove il chairman del motore di ricerca è salito sul palco in compagnia di Jared Cohen, direttore della divisione Google Ideas.

Come i più attenti avranno subito notato, “abbastanza certo” non significa certo “del tutto certo”. Affermare che il proprio sistema sia al 100% inviolabile è forse ancora un’utopia e per questo la scelta delle parole utilizzate da parte di Schmidt va almeno apprezzata, se non altro per la sincerità. Il presidente del gruppo ha poi discusso delle novità introdotte nei mesi scorsi per quanto riguarda la crittografia dei dati, una misura adottata per aggiungere un ulteriore livello di protezione per le informazioni sensibili che quotidianamente gli utenti affidano ai server dell’azienda: dalle email ai contatti, fino alle credenziali di login e gli estremi per i pagamenti online.

Nel corso dell’intervento si è parlato anche di come l’evoluzione delle tecnologie relative alla crittografia porteranno nel prossimo decennio ad evitare qualsiasi forma di censura, ad esempio quelle adottate in paesi come l’Iran, che stando a numerosi report sarebbe al lavoro su una propria versione di Internet gestita interamente all’interno dei confini nazionali. Questo impedirebbe ai cittadini e agli attivisti di accedere alle fonti indipendenti che provengono dal resto del mondo, isolando di fatto la popolazione e mantenendola sotto uno stretto controllo del governo.

Secondo il parere di Schmidt, la crittografia delle comunicazioni contribuirà in modo significativo a salvaguardare la libertà d’espressione e di informazione ovunque, evitando abusi come quelli già visti anche in Cina negli anni scorsi.

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