iFixit disassembla il nuovo MacBook

Torna iFixit con la tradizionale cerimonia del disassemblaggio dei nuovi MacBook. Le novità sono parecchie, alcune piacevoli e altre non esattamente positive.

Innanzitutto, il case inferiore è in realtà di alluminio rivestito di gomma antisdrucciolo: niente policarbonato, dunque. Incredibilmente, la CPU e la GPU installate sono assolutamente le stesse che si trovano nel modello base di MacBook Pro, da cui eredita un design Unibody (quindi teoricamente più solido) e una batteria integrata più grande del 23% rispetto ai modelli precedenti e in grado di offrire 7 ore di autonomia contro le vecchie 5 ore massime.

Purtroppo, il prezzo aggressivo a cui viene commercializzato è stato raggiunto con una serie di compromessi. Ad esempio, a differenza di MacBook Pro e iMac, non è presente alcuno slot SD, ed è stata rimossa anche il sensore a infrarossi, il che è un bel guaio per chi usa il proprio portatile per le presentazioni. Certo, allo scopo si può sempre affidarsi a dispositivi di terze parti Bluetooth o ad un iPhone, ma questo è un altro discorso. Inoltre, sparisce la porta Mini-DVI ma compare la nuova mini Display Port.

Una nota positiva deriva dall’introduzione, nell’adattatore MagSafe, di un connettore metallico molto resistente, simile a quello del MacBook Air. Inoltre, il MacBook guadagna finalmente il trackpad di vetro come quello in dotazione nei MacBook Pro, solo che il rivestimento è bianco piuttosto che argento.

Infine, discorso a parte va fatto per la qualità costruttiva, che in generale sembra superiore rispetto alla precedente generazione. Se a questo aggiungiamo che il nuovo MacBook è anche più leggero, 2 kg contro i 2,4 precedenti, appare evidente che con i tagli e le aggiunte fatte questo modello si candidi ad essere uno strumento ideale per gli studenti in virtù della leggerezza, della resistenza del case e della potenza di CPU e GPU, più che sufficiente per qualche partita in mobilità.

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