Kroes in Italia: credo nella crescita digitale

La responsabile dell'agenda digitale europea ospite in Italia, conferma la sua fiducia nel digitale come motore per superare la crisi. Anche da noi.
La responsabile dell'agenda digitale europea ospite in Italia, conferma la sua fiducia nel digitale come motore per superare la crisi. Anche da noi.

Al summit del Financial Times inaugurato oggi al Marriott Hotel di Milano, la vicepresidente della Commissione Europea con delega all’Agenda Digitale, Neelie Kroes, ha tenuto un discorso nel quale ha snocciolato punto per punto il suo credo: l’agenda digitale può essere il principale motore per spingerci fuori dalla crisi, anche e soprattutto in Italia, il paese che sta per varare proprio la sua agenda, che la commissaria europea giudica positivamente, così come l’azione del governo Monti. Anch’egli ospite del summit.

I principi che la commissaria europea ha enucleato nel suo intervento sono quattro: in primo luogo, l’Europa ha bisogno di banda larga, per sostenere servizi di alta qualità. Seconda priorità, far salire tutti a bordo:

Oggi, quasi il 40% degli adulti italiani non ha mai usato Internet. È una percentuale tagliata fuori dalle opportunità di lavoro, quel 90% dei posti di lavoro che presto richiederanno un certo livello di competenze digitali.

Non si tratta, però, solo di occupazione, bensì di un possibile e deleterio nuovo divario digitale rispetto a quello tradizionale: prima la questione era esserci oppure no, ora si tratta di interrogarci su come e quanto esserci ed a quale velocità. Non è soltanto questione di numeri, insomma, ma di sostanza. Un mercato europeo elettronico ben completato e sicuro, vale infatti la bellezza di 110 miliardi di euro l’anno.

Il terzo punto evidenziato dalla combattiva Kroes, anche nei confronti della sicurezza e del copyright, è trovare i «giusti frameworks»:

La creazione di un mondo online nel quale le persone si sentano sicure, protette da hacking o frodi, in cui loro e i loro figli possano tranquillamente interagire ed effettuare transazioni. E dobbiamo garantire le nostre regole senza mettere ostacoli all’innovazione.

In quarto luogo, sostenere appunto ricerca e innovazione, in quelle voci sulle quali il vecchio continente sa dire la sua, tanto da averlo fatto definire, qualche tempo fa in uno slancio di ottimismo, il «continente di silicio».

Per la prossima generazione delle tecnologie digitali penso alla fotonica, micro-e nano-elettronica, o il nuovo web, ma anche alle applicazioni per la nostra società, per l’assistenza sanitaria, per un vivere urbano più intelligente, per l’ambiente.

La sua commissione ha finanziato in Italia circa mille progetti di ITC, con oltre mezzo miliardo di euro, e la Kroes ha fatto intendere di aspettarsi un rilancio dall’agenda che il governo sta approntando, non senza dare, tuttavia, una dura tiratina d’orecchi ai nostri indici sempre troppo bassi:

La penetrazione della banda larga, l’alfabetizzazione informatica, il numero di aziende online sono tutti al di sotto della media europea. In realtà, la copertura a banda larga di nuova generazione in Italia è solo il 10%: un quinto del livello medio europeo.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti