L'Innocenza dei Musulmani, il trailer resta su YouTube

"L'Innocenza dei Musulmani": il trailer de "Innocence of Muslims" rimane su YouTube, Google nega la censura chiesta dall'amministrazione Obama.
"L'Innocenza dei Musulmani": il trailer de "Innocence of Muslims" rimane su YouTube, Google nega la censura chiesta dall'amministrazione Obama.

“L’Innocenza dei Musulmani” (“Innocence of Muslims”) è il titolo del film la cui diffusione di alcuni estratti su YouTube ha creato polemiche e disordini in diverse parti del mondo. La pellicola, ritenuta blasfema in quanto propone una figura distorta del profeta Maometto, è stata al centro di un’accesa discussione anche per quanto riguarda l’atteggiamento di Google nei confronti della censura. È intervenuta addirittura la Casa Bianca, chiedendo al gruppo di Mountain View di rimuovere le clip dal portale di video sharing: richiesta respinta al mittente, almeno in parte.

Un trailer da quasi 14 minuti è infatti ancora raggiungibile tramite una semplice ricerca in quasi tutto il pianeta. Le uniche nazioni dalle quali non è più possibile effettuare lo streaming del filmato sono Libia, Egitto, India e Indonesia. Nessuna violazione dei termini che regolano l’utilizzo del servizio, dunque, in quanto le immagini di “Innocence of Muslims” prendono di mira una religione e non le persone che la praticano.

Ancora poco chiara anche la reale natura del progetto. Si è parlato inizialmente di un coinvolgimento del regista Sam Bacile, imprenditore statunitense di origini israeliane, ma le successive indagini da parte delle forze dell’ordine sembrano puntare su Nakoula Basseley Nakoula, egiziano residente in California, arrestato alla fine degli anni ’90 per la produzione e lo spaccio di metanfetamine, che proprio durante il periodo di detenzione avrebbe lavorato al copione.

Google decide dunque di limitarsi a rimuovere contenuti ritenuti offensivi solo in alcuni territori, in base alla cultura o alla religione locale, lasciandoli a disposizione degli utenti nel resto dei paesi. Il secco “no” in risposta all’amministrazione Obama, considerata l’eco mediatica generata dalla vicenda, potrebbe rivelarsi uno scivolone per il presidente americano, attualmente impegnato nella campagna elettorale in vista delle prossime elezioni.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti