Minori e Web: dimestichezza, ma poca tutela

I minori navigano ogni giorno sul Web ma non sanno come proteggere la propria privacy. I genitori, per contro non usano strumenti di parental control.
Minori e Web: dimestichezza, ma poca tutela
I minori navigano ogni giorno sul Web ma non sanno come proteggere la propria privacy. I genitori, per contro non usano strumenti di parental control.

Siti e social network sono oggi frequentati massicciamente da adulti e minori, indistintamente, ma i pericoli che incorrono sulla Rete vengono spesso sottovalutati e sebbene esistano misure di sicurezza atte ad arginare il problema, ben pochi ne usufruiscono. Ad esempio, se nove ragazzi su dieci utilizzano Facebook, meno della metà di loro conosce le impostazioni per la privacy e solo 8 genitori su 100 usano il parental control per garantire la sicurezza ai propri figli.

È quanto emerge da una ricerca condotta da SWG per il movimento Moige, in base alla quale viene reso noto come 7 minori su 10 navighino sul Web quotidianamente, per poco meno di un’ora al giorno in media; la metà di loro utilizza Internet per giocare, e un’altra fetta cospicua sfrutta la Rete per reperire informazioni utili allo studio. Quei minori un po’ più grandi si mettono al PC solamente per usufruire dei social network, molto apprezzati oggi soprattutto nella fascia tra i 15 e i 16 anni, ma anche in quella dagli 11 ai 14 anni. È Facebook a farla da padrone in questo caso e si rivela essere la piattaforma sociale maggiormente preferita da, più o meno, tutti i ragazzi.

Chi trascorre le ore del tempo libero su Facebook e sugli altri social network non è però adeguatamente consapevole dei pericoli che corre per la privacy: non sa come proteggersi, non sa come impostare le regole per ottimizzare la propria privacy, e tanti genitori non si informano appieno sui software per la sicurezza pur avendo una forte preoccupazione per i pericoli della Rete, soprattutto a causa della pedofilia, incontri pericolosi che i figli potrebbero fare e la visione di contenuti pornografici, nonché per la perdita di contatto con la realtà.

Ha dichiarato Antonio Apruzzese, Direttore della Polizia Postale e delle Comunicazioni:

Un numero sempre maggiore di giovani accedono alla rete e attraverso questa comunicano ma Internet deve essere utilizzata osservando regole che consentono di evitare i rischi e i pericoli che si possono incontrare durante la navigazione. L’educazione alla prevenzione appare lo strumento più efficace per formare i ragazzi e iniziative come queste sono estremamente utili non solo per aiutare i giovani ad utilizzare la rete in sicurezza ma anche a fornire strumenti ai genitori per proteggere i figli dai pericoli del web.

Se dunque anche i più piccoli oggi hanno una forte dimestichezza con gli strumenti a disposizione sulla Rete, non si fa molto per evitare i rischi che possono derivare da un uso non corretto del Web. Nasce pertanto un progetto “Per un web sicuro” organizzato da Moige e sostenuto da Trend Micro Italy e Cisco Italia, per informare minori e genitori su un uso responsabile di Internet. La campagna coinvolgerà trenta scuole medie in cinque regioni italiane (Lazio, Lombardia, Piemonte, Campania, Puglia) e saranno organizzati incontri con studenti e docenti in orario scolastico, ove alcuni operatori volontari discuteranno con loro delle tematiche relative ad internet e al suo corretto utilizzo.

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