Niente recessione per la Cina e Alibaba vola

Nonostante la partecipazione di Yahoo con un 39% di azioni la compagnia cinese ha fatto registrare crescite record nel 2007 e pianifica di espandersi oltre ad aver ottenuto la concessione per diventare registrar di domini top level
Nonostante la partecipazione di Yahoo con un 39% di azioni la compagnia cinese ha fatto registrare crescite record nel 2007 e pianifica di espandersi oltre ad aver ottenuto la concessione per diventare registrar di domini top level

Si dice sempre di più che la recessione statunitense potrebbe coinvolgere le aziende con forti legami in quel tipo di mercato, tuttavia le più importanti .com cinesi per il momento continuano a crescere senza limiti. Alibaba.com, ad esempio, ha annunciato nelle ultime ore come nel 2007 abbia migliorato i propri profitti del 340% aumentando sia gli accessi che la quota di membri paganti.

Alibaba continua a dominare il mercato B2B cinese con una quota del 57% e ora tenta di espandersi con una joint venture indiana senza smettere comunque di continuare a puntare anche sul mercato giapponese con la sua filiale nipponica. E ora Alibaba.com vorrebbe sbarazzarsi proprio della quota detenuta da Yahoo, spaventata di finire sotto il giogo di Microsoft. Da Alibaba sostengono infatti che il loro contratto del 2005 li autorizzerebbe in caso di passaggio di proprietà a cercarsi un nuovo compratore per quel 39% vacante.

Il segreto della crescita record sembra essere l’aumento vertiginoso degli utenti (che non meraviglia in un mercato in continua espansione come quello cinese), un aumento del 40% in patria e del 41% in ambito internazionale (principalmente Stati Uniti e Europa). Anche in virtù del crescente successo europeo è stata ufficializzata l’apertura di uffici della compagnia a Ginevra.

Un simile nuovo distaccamento ha aiutato a far entrare in collaborazione anche grossi nomi come Procter&Gamble o General Electric per vendersi beni a vicenda attraverso il sito cinese. Non stupisce quindi che quando in Ottobre ha lanciato l’offerta pubblica, l’azienda ha raccimolato 13 miliardi di dollari hongkonghesi, una cifra seconda solo a quanto fece Google.

Ma sembra che il suo settore cominci ad andare stretto ad Alibaba che ora ha anche ottenuto l’autorizzazione dall’ICANN a fare da registrar di domini di top level. Voci di mercato ipotizzano il fatto che il gruppo stia per offrire un nuovo servizio relativo alla vendita domini e che rileverà la prima compagnia cinese del settore.

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