Nuova prospettiva per Palm OS con Nova

Palm OS ha rappresentato una buona parte della storia passata dei palmari. Oltre a essere stato tra i primi sistemi operativi mobili disponibili (come non ricordare Handspring), si è fatto apprezzare da numerosi utenti, soprattutto negli Stati Uniti, per la stabilità, la velocità e la semplicità d’uso.

L’avvento e la rapida ascesa di Windows CE prima e di BlackBerry poi hanno ben presto messo in un angolo i Palm device, venendo sempre meno apprezzati dal grande pubblico. Probabilmente la causa principale è da ricercare nelle vicissitudini della casa madre, passata da una mano all’altra senza perseguire un’adeguata politica di aggiornamenti.

Basti pensare al Centro, l’ultimo modello concepito, che non apporta di fatto particolari modifiche alla datata versione del sistema presente nel precedente Treo 680. Anche dal punto di vista hardware sono mancati graditi aggiornamenti, quali la connettività WLAN e HSDPA, pur trattandosi di un palmare di fascia media.

Può dunque considerarsi questo sistema privo di qualsiasi prospettiva? A giudicare dall’intervista rilasciata da e Colligan su APC, CEO e uno degli storici fondatori di Palm, sembra di no. L’intenzione è di proporre una nuova linea di apparecchi, cogliendo le peculiarità di Treo e Centro e rinnovandole in chiave Web con un nuovo OS.

Il suo nome in codice è Nova e dovrebbe rendere disponibile una nuova generazione di applicazioni orientate a Internet, passaggio pressoché obbligato per qualsiasi strategia di largo respiro. Cercando poi di rimanere al passo con l’agguerrita concorrenza.

Da nostalgico di questo sistema mi auguro che alle parole seguano i fatti. In fondo un’ampia scelta di mercato dovrebbe favorire l’abbassamento dei prezzi a vantaggio degli utenti, che potranno eventualmente decidere di dotarsi di più di un dispositivo.

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