Pechino rivoluziona le TLC cinesi

Il governo di Pechino ha avviato una profonda ristrutturazione delle sei società cinesi di telecomunicazioni con l'obiettivo di creare soggetti più forti e maggiormente competitivi. Il riassetto porterà alla nascita di tre nuovi soggetti, pronti per il 3G
Il governo di Pechino ha avviato una profonda ristrutturazione delle sei società cinesi di telecomunicazioni con l'obiettivo di creare soggetti più forti e maggiormente competitivi. Il riassetto porterà alla nascita di tre nuovi soggetti, pronti per il 3G

Dopo una lunga fase preparatoria e di confronto, il governo di Pechino ha infine disposto un radicale riassetto delle compagnie di telecomunicazioni attualmente attive in Cina. Le sei società coinvolte andranno dunque incontro a una progressiva fusione dei loro asset, così da creare soggetti più forti, stabili e maggiormente competitivi, in grado di assicurare al paese asiatico un rapido progresso nel dinamico settore delle telecomunicazioni. I gestori di rete fissa avranno ora la possibilità di espandere il loro business al mobile, potendo fare affidamento su un bacino potenziale di oltre un miliardo e 300 milioni di persone.

Il riassetto delle sei compagnie telefoniche non sarà certo indolore e comporterà, in itinere, anche passaggi difficili e dolorosi, ma necessari per fornire società in grado di competere con il sistema occidentale. Stando al progetto annunciato da Pechino, China Telecom potrà procedere all’acquisizione degli asset strategici per il mobile da China Unicom, la società di telefonia China Mobile procederà all’integrazione con China Tietong Telecommunications, mentre China United Telecommunications potrà fondersi con China Netcom. Al termine delle fusioni, tese a rafforzare e semplificare il settore della telefonia in Cina, il Ministero per l’Industria provvederà a rilasciare tre licenze per la creazione di nuove reti di terza generazione in ampie aree del paese.

Benché la decisione di Pechino sembri vincolare fortemente le scelte di mercato dei soggetti in causa, il governo cinese non ha rilasciato alcuna indicazione sui tempi previsti per il riassetto dell’intero settore. Secondo numerosi analisti, la rivoluzione annunciata da Pechino non dovrebbe cambiare particolarmente gli assetti della telefonia in Cina, specialmente nel settore mobile. Con i suoi 400 milioni di utenti, pari a circa il 70% dell’intero mercato, China Mobile continuerà ad essere il primo gestore per i cellulari nell’intero paese asiatico. Con l’acquisizione di Unicom e della sua rete con lo standard CDMA, China Telecom entrerà in possesso di “appena” 40 milioni di clienti nel settore mobile, affiancando il business dei cellulari alla sua consolidata leadership nel settore della telefonia fissa.

Ristrutturato e riorganizzato il mercato delle telecomunicazioni, il governo di Pechino procederà all’assegnazione delle tre licenze per lo standard 3G. L’installazione delle infrastrutture per l’utilizzo del segnale di terza generazione in buona parte della Cina comporterà una spesa di alcune decine di miliardi di Euro e numerosi anni per essere completata. Una prima rete sperimentale dovrebbe comunque essere predisposta entro agosto nella sola area dei Giochi Olimpici, per consentire massima connettività a sportivi, giornalisti e ospiti dell’evento.

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