Samsung Galaxy Nexus: a cosa serve il barometro?

Il barometro integrato nel Galaxy Nexus permetterà di velocizzare l'aggancio dei satelliti fornendo una stima dell'altezza attraverso l'analisi della pressione atmosferica
Il barometro integrato nel Galaxy Nexus permetterà di velocizzare l'aggancio dei satelliti fornendo una stima dell'altezza attraverso l'analisi della pressione atmosferica

È stato annunciato ufficialmente soltanto ieri ed è già riuscito a calamitare l’attenzione di media ed utenti appassionati. Stiamo parlando del Samsung Galaxy Nexus, il nuovo smartphone realizzato dall’azienda sudcoreana per Google. Ad alimentare le speculazioni sarebbe questa volta il barometro incluso nel sottilissimo chassis del dispositivo. C’è infatti chi sostiene servirà per una più accurata predizione delle condizioni atmosferiche e chi invece per la rilevazione dell’altitudine.

Dan Morrill, uno degli ingegneri al lavoro su Android, ha finalmente svelato il mistero attraverso un post pubblicato sul suo account Google+. Morrill ha spiegato, con dovizia di dettagli tecnici, che agganciare un satellite GPS implica la risoluzione di una serie di equazioni lineari a quattro dimensioni, tre dimensioni per lo spazio e una per il tempo.

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La presenza di un barometro sarebbe pertanto utile a velocizzare questo procedimento, fornendo un’approssimazione di uno dei valori spaziali (l’altezza) attraverso l’analisi della pressione atmosferica. Si tratterà pertanto di una tecnologia che, affiancata all’aGPS, permetterà di rilevare la posizione in tempi ancora inferiori.

Morrill ha infine ammesso che il barometro del Galaxy Nexus potrebbe effettivamente essere utilizzato anche per le previsioni meteo, ma sottolinea che la sua accuratezza potrebbe non essere sufficientemente adeguata. Inoltre ricorda che il nuovo nato in casa Samsung non è il primo dispositivo dotato di questa tecnologia, il Motorola Xoom, in commercio ormai da qualche mese, è infatti dotato anch’esso di barometro. Per maggiori approfondimenti è possibile consultare il post pubblicato su Google+.

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