FWA

Il problema del Digital Divide sta spingendo sempre più aziende di telecomunicazioni, anche italiane, a studiare e lanciare nuovi servizi alternativi per l’accesso a connessioni internet a banda larga e ultralarga anche senza un’infrastruttura di rete fissa. È il caso del Fixed Wireless Access, un tipo di connessione in cui i dati viaggiano attraverso onde radio, in maniera simile a quanto avviene con le connessioni cellulari.

Il problema del Digital Divide sta spingendo sempre più aziende di telecomunicazioni, anche italiane, a studiare e lanciare nuovi servizi alternativi per l’accesso a connessioni internet a banda larga e ultralarga anche senza un’infrastruttura di rete fissa. È il caso del Fixed Wireless Access, un tipo di connessione in cui i dati viaggiano attraverso onde radio, in maniera simile a quanto avviene con le connessioni cellulari.

Per molti cittadini europei avere accesso a una connessione internet a banda larga resta un sogno. Il Digital Divide è infatti un problema non ancora del tutto risolto in molti Paesi, compresa l’Italia, anche se negli ultimi tempi sono aumentati i servizi che consentono alle aziende di arrivare fin dove l’infrastruttura di rete fissa non può o non vuole.

Il Fixed Wireless Access (FWA) nasce in tal senso per superare il digital divide e portare la banda larga e ultra larga dove le connessioni via cavo ad alta velocità non sono ancora state installate per motivi tecnici o per questioni economiche, come la mancata convenienza per gli operatori a investire sul territorio, o per coprire quelle aree dove pur in presenza dei classici servizi xDSL, è riscontrabile una scarsa qualità di connessione a causa delle distanze che intercorrono tra cabinet o centrale e cliente.

Tutto sul Fixed Wireless Access

Una volta chiarite le problematiche dietro alla ricerca di “vie” alternative all’offerta di determinati servizi internet all’utenza, è arrivato il momento di comprendere meglio cos’è e come funziona il fixed wireless.

Cos’è il Fixed Wireless Access

Il Fixed Wireless Access è un tipo di connessione a banda larga (20 mega) o ultralarga (oltre i 30 mega e fino a 100 mega) che non necessita di cavo telefonico o fibra per funzionare. Il FWA utilizza infatti le onde radio per la trasmissione dei dati, in maniera simile a quanto avviene con le connessioni cellulari. In origine questa tecnologia nasceva come evoluzione di una connessione di rete LAN senza fili (WLAN – Wireless Local Area Network) tra diversi edifici, ma poi si è sviluppata fino a diventare un buon sostituto della connessione fissa a Internet.

Come funziona

Entrando più nel dettaglio, tramite la tecnologia FWA i dati viaggiano attraverso le onde elettromagnetiche e vengono trasportati da ponti radio e ripetitori, alimentati dalla normale rete elettrica, fino alla prima centrale dotata di fibra fisica e connessa alla dorsale Internet. Da lì in poi i dati si spostano quindi su fibra ottica e dalla centrale all’abbonato attraverso le onde radio. Il segnale viene infatti agganciato da un apposito router, che poi lo smista in casa tramite la normale rete Wi-Fi (o via connessione diretta con cavo ethernet).

Per l’utente finale non cambia di fatto nulla nel fruire del servizio rispetto a una tradizionale connessione 100% fissa, dato che può navigare in maniera simile a coloro che hanno servizi che poggiano su infrastrutture più tradizionali. Alcuni smartphone di ultima generazione, inoltre, sono compatibili con lo standard FWA e possono accedere a Internet alla massima velocità collegandosi direttamente al segnale radio, senza passare dal router di casa.

Fixed Wireless Access funzionamento

Il FWA in Italia

Il Fixed Wireless Access in Italia non è ancora molto diffuso, anche se negli ultimi anni sono aumentate le compagnie di telecomunicazioni che propongono servizi internet sempre più efficaci e funzionali legati a questa tecnologia, permettendo l’accesso ad internet a circa 1,5 milioni di italiani. Secondo i dati forniti da Agcom, l’Osservatorio delle comunicazioni, relativi al secondo trimestre del 2020, cioè al periodo compreso tra Aprile e Giugno 2020, a fine Giugno 2020 gli accessi complessivi FWA sono cresciuti del 12,1% su base annua sfiorando 1,42 milioni di linee. Inizialmente il FWA è stato appannaggio di operatori locali, ma poi ha attirato anche aziende più grandi, come potete vedere nella lista di seguito:

  • EOLO:
    Quella di Eolo è una rete radio di accesso fissa a banda ultra larga con collegamenti in linea di vista.
  • FASTWEB/LINKEM:
    Quella di Linkem è una connettività offerta attraverso un’architettura di accesso condivisa, con l’utente che si collega alla stazione radio base che a sua volta è servita da fibra ottica o da un altro ponte radio.
  • TIM:
    Tim offre un servizio FWA tramite un’architettura che prevede l’installazione di un’antenna ad altissimo guadagno che include modem LTE e Sim all’esterno dell’abitazione, con la connessione che arriva in casa tramite cavo LAN.
  • TISCALI:
    La FWA di Tiscali viaggia attraverso una rete che si basa su un misto di fibra ed FWA+ che poi raggiunge gli utenti tramite connettività LTE.
  • VODAFONE:
    L’offerta Vodafone propone un traffico dati illimitato e prevede diversi profili con costo variabile a seconda della velocità scelta (per i primi 200 GB).

I vantaggi della rete FWA

Il più grande vantaggio di una connessione FWA è quello di poter avere Internet ad alta velocità anche nei Comuni non ancora raggiunti dalla fibra ottica “fisica”, cioè quella stesa sotto terra lungo le strade. Tramite le onde radio, infatti, si possono raggiungere i comuni non ancora coperti dal servizio fisso e portare la banda larga fino a 100 Mbit teorici. La vecchia ADSL, per fare un confronto, ha una velocità massima teorica di 20 mega, che spesso si riducono a 14, quando non ancora meno, nell’uso reale. I provider dei servizi di comunicazione italiani propongono da questo punto di vista già diversi tipi di abbonamenti.

Gli svantaggi della rete FWA

Il rovescio della medaglia è che questo tipo di connessione presenta alcuni svantaggi, soprattutto in relazione al rapporto costi-benefici, che non è dei più positivi. Dal punto di vista tecnico, la connessione fixed wireless non potrà infatti mai offrire le stesse prestazioni di una normale ADSL sia in termini di velocità che di stabilità. Basandosi infatti su tecnologia radio, l’FWA soffre di interferenze (la cosiddetta “diafonia”) o “buchi di copertura”, quindi solo in presenza di particolari condizioni favorevoli l’utente potrà navigare, scaricare file e guardare film in streaming con prestazioni paragonabili a quelle della fibra classica.

FWA Funzionamento Segnale

A questo bisogna aggiungere il costo generale del servizio: le varie offerte attualmente disponibili in Italia risultano un po’ troppo esose in questi termini e, escludendo quelle a tempo, in generale in cambio di un abbonamento simile a quello di un ADSL “normale”, propongono soli 200 Giga mensili alla (ipotetica) massima velocità di 30 Mbps in download e 3 Mbps in upload. Una volta superati i 200 Giga mensili, cosa alquanto facile non solo per chi lavora usando Internet ma anche per coloro che lo sfruttano per fruire di servizi quali le piattaforme di streaming, la velocità viene ridotta a 1 Mps in download ed upload.

Soluzioni per il futuro della rete in Italia

Secondo la Coalizione per il Fixed Wireless Access (CFWA), che rappresenta circa 60 operatori economici della filiera tra sistemisti, operatori delle torri e fornitori di apparati, il Wireless Fisso potrebbe contribuire “ad una nuova politica di stimolo agli investimenti infrastrutturali, oltre a essere una soluzione complementare e non concorrente alla fibra ottica”, se il Governo aiutasse gli operatori di telecomunicazioni medio/piccoli, riducendo i costi per l’utilizzo delle frequenze, che risultano particolarmente gravosi per le aziende.

Gli operatori wireless, sostiene la CFWA, possiedono un’infrastruttura piuttosto snella che si appoggia, di solito, a poche decine di ponti radio, quindi “rendere accessibili i primi ottanta collegamenti a costi sostenibili per un piccolo operatore agevolerebbe lo sviluppo di questa tecnologia e nel medio-lungo periodo porterebbe risorse nelle casse dello Stato contribuendo a far crescere l’economia locale”. E probabilmente porterebbe a un miglior rapporto costo-prestazioni per l’utenza.

Aspettando la rivoluzione del 5G, l’Italia è dunque già attiva nello sviluppo di soluzioni digitali innovative, e di quegli standard aperti necessari poi a favorire la creazione di un ecosistema da cui potrebbero nascere in futuro uteriori evoluzioni tecnologiche.

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