Mozilla Firefox

Firefox, diretto erede Netscape Navigator, è il browser open source e multi-piattaforma della Mozilla Foundation. Fin dal suo esordio ufficiale nel 2004 si è distinto per il supporto ai moderni standard web, le numerose opzioni di personalizzazione e l’ottimo sistema di estensioni che consente di espanderne le funzionalità. A partire dalla versione 4, Mozilla ha avviato un piano che prevede aggiornamenti più frequenti (ogni sei settimane circa) per offrire subito agli utenti le ultime novità e, forse, per stare al passo con la numerazione di Google Chrome. Oltre che per Windows, macOS e Linux, Firefox è disponibile su Android dal 2011 e su iOS dal 2015. La versione 57 è stata denominata Firefox Quantum per i diversi miglioramenti introdotti, soprattutto in termini di prestazioni.

Firefox, diretto erede Netscape Navigator, è il browser open source e multi-piattaforma della Mozilla Foundation. Fin dal suo esordio ufficiale nel 2004 si è distinto per il supporto ai moderni standard web, le numerose opzioni di personalizzazione e l’ottimo sistema di estensioni che consente di espanderne le funzionalità. A partire dalla versione 4, Mozilla ha avviato un piano che prevede aggiornamenti più frequenti (ogni sei settimane circa) per offrire subito agli utenti le ultime novità e, forse, per stare al passo con la numerazione di Google Chrome. Oltre che per Windows, macOS e Linux, Firefox è disponibile su Android dal 2011 e su iOS dal 2015. La versione 57 è stata denominata Firefox Quantum per i diversi miglioramenti introdotti, soprattutto in termini di prestazioni.

Mozilla Firefox è uno dei browser più utilizzati al mondo e per molti versi è forse quello che, assieme a Internet Explorer e nella forte dicotomia concorrenziale tra i due, più ha contribuito a scrivere la storia dei browser del nuovo millennio.

Fin dalla sua nascita nel 2003, la Mozilla Foundation ha avuto un’unica e importante missione: mantenere Internet aperta e accessibile a tutti. Questo è anche uno dei principi elencati nel manifesto della fondazione. Per raggiungere gli obiettivi prefissati, Mozilla ha avviato numerosi progetti, il più importante dei quali è senza dubbio Firefox, il browser gratuito open source apparso sul mercato proprio nel momento di massima popolarità di Internet Explorer 6, incluso in Windows XP.

Nel corso degli anni sono state rilasciate numerose versioni che hanno introdotto varie modifiche all’interfaccia, nuove funzionalità e il supporto ai moderni standard web, oltre che per le piattaforme mobile più diffuse (Android e iOS). L’approccio open source di Firefox è stato utilizzato anche per Firefox OS, ma a distanza di circa due anni dall’annuncio, lo sviluppo del sistema operativo per smartphone, tablet e smart TV è stato interrotto.

Mozilla Firefox: tutti i dettagli

Firefox, le origini ()

Il progetto Firefox è nato nel 2002 come “spin-off” della Mozilla Suite, la versione open source di Netscape Communicator.

Il nome originario (Phoenix) era un chiaro riferimento alla fenice e quindi alla nascita dalle ceneri del suo predecessore, in questo caso Netscape Navigator. Il nome è stato successivamente cambiato in Firebird e infine in Firefox. Il logo del browser è un panda rosso (nonostante per troppo tempo la confusione con una “volpe infuocata” abbia creato vere e proprie leggende attorno a questo notissimo logo), di cui Firefox è il soprannome. La prima versione stabile è stata rilasciata il 9 novembre 2004 e aveva un’interfaccia simile a quella di Internet Explorer 6, all’epoca leader assoluto del mercato. Un’altra data importante è il 17 giugno 2008, quando Firefox 3 è entrato nel Guinness dei primati con oltre 8 milioni di download in un solo giorno.

Con la versione 4 del 22 marzo 2011 sono state introdotte numerose novità: nuova interfaccia con le schede posizionate sopra la barra degli indirizzi, versione 2.0 del motore di rendering Gecko, nuovo JavaScript engine (JagerMonkey), supporto migliorato per HTML5, CSS3, WebM e WebGL, accelerazione hardware dei contenuti e supporto per il Do Not Track. A partire da aprile 2011, il processo di sviluppo è stato suddiviso in quattro “canali” (Nightly, Aurora, Beta e Release) e ridotto l’intervallo di tempo tra una versione e la successiva (circa sei settimane). Dal 18 aprile 2017 il codice del browser viene migrato direttamente dal canale Nightly al canale Beta, in quanto il canale Aurora è stato eliminato. Firefox 5 è stata la prima versione che seguiva il nuovo approccio Rapid Release. L’interfaccia Australis, simile a quella di Google Chrome, è stata introdotta con la versione 29 e ottimizzata per la modalità tablet di Windows 10 con la versione 40. A partire dalla versione 57 (Firefox Quantum) viene utilizzata la nuova interfaccia Photon.

Firefox 29 per Windows

Firefox 29 per Windows

Firefox passerà alla storia come il browser che ha sfidato Internet Explorer. La sfida non è stata soltanto diretta, proponendo un nuovo approccio alla navigazione che ha saputo conquistare milioni di utenti in tutto il mondo, ma anche legale, arrivando ad imporre a Microsoft un “choice screen” che consentisse a qualsiasi utente la scelta del proprio browser preferito all’atto dell’installazione del sistema operativo.

A seguito di questa vittoria le quote di mercato di IE hanno iniziato a scendere e il successo di Firefox è stato crescente. Il successo ha tuttavia sparigliato le carte aprendo nuovi spazi di manovra anche per i browser rivali e tra questi a emergere con forza è stato quel Google Chrome che rappresenta oggi il vero cruccio del futuro del browser Mozilla.

Funzionalità principali ()

Firefox è stato il primo browser con ampia diffusione ad utilizzare la navigazione a schede (il primo in assoluto è stato Opera), una funzionalità che permette di aprire più siti web all’interno della stessa finestra del browser. Questa novità ha sicuramente contribuito ad accrescere la popolarità di Firefox rispetto ad Internet Explorer 6. Un’altra peculiarità del browser Mozilla sono gli add-on (estensioni, temi e plugin) creati da sviluppatori di terze parti. In particolare, le estensioni consentono di aggiungere nuove funzionalità o migliorare quelle esistenti, oltre a modificare l’aspetto dell’interfaccia utente.

I plugin sfruttavano le NPAPI fino alla versione 51, ma il supporto per questa vecchia tecnologia (nata nel 1995) è stato eliminato a partire da Firefox 52 (ad eccezione di Adobe Flash Player), considerati i numerosi problemi di sicurezza e la crescente diffusione dei contenuti in HTML5. Gli add-on certificati e controllati da Mozilla possono essere scaricati dal sito dei Componenti aggiuntivi. Con la versione 52 è stato introdotto anche il supporto per le WebExtensions che garantiscono maggiore sicurezza e la compatibilità con le estensioni di Google Chrome.

Le WebExtensions sono già compatibili con Electrolysis (e10s), la nuova architettura multi-processo introdotta con Firefox 48 e attivata inizialmente per alcuni utenti che non usano add-on. Electrolysis prevede la separazione tra il processo dell’interfaccia e quello dei contenuti. In caso di crash di una pagina web non si verificherà quindi il blocco dell’intero browser. L’implementazione avverrà in maniera graduale, fino ad arrivare alla completa separazione tra i processi delle singole schede, degli add-on e della UI. Firefox 54 crea un processo per l’interfaccia e quattro processi separati per altrettante schede, ma il numero più essere incrementato se la quantità di RAM è abbastanza elevata.

Tra le numerose funzionalità aggiunte nel corso degli anni si possono citare anche il download manager, la navigazione privata con protezione antitracciamento, il Click-To-Play per i plugin, il ripristino della sessione in seguito ad un crash e la sincronizzazione dei dati (segnalibri, cronologia, schede, password, componenti aggiuntivi e impostazioni) tra tutti i dispositivi con Firefox Sync. Le versioni a 64 bit per macOS e Linux sono disponibili da Firefox 4, mentre gli utenti Windows hanno dovuto attendere il rilascio di Firefox 43.

Standard e sicurezza ()

Fin dall’inizio, Firefox ha offerto il supporto per gli standard web, ponendosi quindi all’estremo opposto di Internet Explorer. Il lungo elenco comprende HTML5, CSS3, JavaScript,WebGL 2, SPDY, WebRTC e HTTP/2, oltre vari formati audio e video, tra cui FLAC e H.264. Con la versione 4 nel 2011, Firefox è stato uno dei primi browser ad ottenere il punteggio 100/100 con il test Acid3.

Nonostante le critiche ricevute, Mozilla è stata costretta ad implementare il supporto per i moduli DRM di Adobe (Primetime) e Google (Widevine). I CDM (Content Decryption Module) vengono scaricati e attivati solo quando richiesto dai siti web (ad esempio, su Netflix e Amazon Prime Video). Molti servizi di streaming sono infatti protetti con le EME (Encrypted Media Extensions) di HTML5. Questa è in pratica l’unica (e necessaria) eccezione alla filosofia open della fondazione.

Come altri browser, anche Firefox non è esente da vulnerabilità, ma la distribuzione degli aggiornamenti che risolvono i bug avviene abbastanza rapidamente. Il supporto per la crittografia e la presenza di opzioni specifiche, come il Click-To-Play per il plugin, riducono i rischi. Mozilla ha inoltre introdotto l’obbligo delle estensioni firmate a partire da Firefox 42 e dalla versione 48 non è consentita l’installazione di estensioni non firmate. Ciò garantisce una maggiore sicurezza e limita i vettori di attacco. Electrolysis offrirà una protezione aggiuntiva, grazie al sandboxing dei contenuti web che non potranno accedere al sistema operativo.

Firefox per Android e iOS ()

La prima versione di Firefox per Android è stata annunciata nel 2011 e la numerazione è stata sincronizzata con quella desktop, in quanto il browser mobile utilizza lo stesso motore di rendering Gecko. L’interfaccia è stata però ottimizzata per lasciare più spazio ai contenuti e per offrire una migliore interazione touch. Le funzionalità sono praticamente le stesse disponibili su desktop.

Firefox per iOS ha invece avuto una storia più travagliata. Mozilla aveva deciso di non sviluppare una versione per il sistema operativo Apple. L’azienda di Cupertino ha successivamente consentito l’accesso al suo motore JavaScript (Nitro), quindi la fondazione ha rilasciato la prima release nel 2015. In questo caso, la numerazione non segue quella desktop, in quanto il motore di rendering è WebKit, condizione obbligatoria per poter essere installato sui dispositivi Apple. Questo è uno dei motivi per cui il rilascio degli aggiornamenti avviene con maggiore lentezza rispetto alle versioni desktop e Android.

Firefox Quantum ()

Il 14 novembre 2017 è stata una data molto importante per Mozilla. Si tratta infatti del giorno dell’annuncio di Firefox Quantum, il cui sviluppo ha richiesto oltre un anno di lavoro. Scegliendo il nome in codice del progetto invece del numero (57), la fondazione ha voluto evidenziare che si tratta a tutti gli effetti di un “nuovo Firefox”. Cambiano infatti il motore di rendering, ora basato su Servo, il CSS engine (Stylo) e l’interfaccia utente (Photon). Queste novità hanno permesso di incrementare le prestazioni, sfruttando al meglio le moderne architetture multi-core (CPU e GPU). Miglioramenti anche per i consumi e l’interazione tramite touch.

A partire da questa versione, Firefox supporta unicamente le estensioni basate sulle API WebExtension. Le vecchie estensioni scritte in XUL cesseranno di funzionare. Dopo l’aggiornamento verrà mostrata una pagina separata per le estensioni legacy con suggerimenti per estensioni che offrono funzionalità simili. Gli utenti possono eventualmente installare Firefox ESR oppure browser alternativi basati sullo stesso codice sorgente, come Waterfox.

Mozilla Firefox: download e installazione ()

Mozilla ha messo a disposizione una pagina univoca per il download e l’installazione del browser Firefox. Una sola pagina, dunque, per identificare i link corretti per l’installazione tanto su PC, quanto su Mac, quanto ancora su Android o iOS:

In memoria di Giuliano Masseroni, un amico di Webnews che molto ha fatto con il team di Mozilla Italia per divulgare il nome di Firefox nel nostro paese.

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