Tiscali torna a volare: riparte la trattativa inglese

Tiscali conferma ufficialmente che sul fronte inglese è tornato un raggio di sole: Carphone Warehouse potrebbe essere interessata a rilevare gli asset di Tiscali. Le azioni volano in borsa ma gli analisti continuano a mantenere target price minimo
Tiscali conferma ufficialmente che sul fronte inglese è tornato un raggio di sole: Carphone Warehouse potrebbe essere interessata a rilevare gli asset di Tiscali. Le azioni volano in borsa ma gli analisti continuano a mantenere target price minimo

Le azioni Tiscali son tornate a volare in borsa. È bastato poco per risollevare l’appetibilità del titolo: con una semplice conferma il gruppo ha ufficializzato la riapertura delle trattative sul fronte inglese, ove sono in ballo pesanti dismissioni, ed il balzo delle azioni ha immediatamente sfiorato il +20%.

Il caso è comunque ancora molto intricato. Si parte dalla base di una serie di trattative andate a monte con BSkyB nelle scorse settimane, quando Tiscali aveva ormai rinunciato alla cessione e si preparava a mesi di seria difficoltà. Ernst&Young, in qualità di ente per la revisione dei conti, si èrifiutata di esprimere un giudizio sul Bilancio dell’ultima annata e addirittura alcune voci avevano malignamente suggerito agli utenti di cambiare provider prima di qualche improvviso distacco per disservizio. Tutto ciò non ha però trovato riscontri nella realtà e la nuova ipotesi rilancia Tiscali sotto i riflettori. Tutto nasce da una sola frase, rilasciata con scarno comunicato ufficiale dagli uffici italiani: «In merito a quanto pubblicato dalla stampa odierna, la Società conferma l’esistenza di trattative per la cessione delle proprie attività nel Regno Unito, che si svolgono contestualmente al processo di rinegoziazione del debito bancario».

La trattativa sarebbe oggi in ballo con la Carphone Warehouse, azienda che accoglierebbe di buon grado i 2.4 milioni di utenti Tiscali per aggiungerli ai 2.8 già in dote. Nessun rumor circa le cifre del possibile accordo, ma la certezza è che ogni introito andrà a coprire il debito accumulato ponendo così fine alle ipotesi di rinegoziazione già avanzate con gli istituti di credito interessati. «Il rischio», avverte Milano Finanza, «è quindi che l’offerta possa risultare bassa e non interessante per gli azionisti. Ancora ai tempi della trattativa con BskyB si parlava di un prezzo pari a 450 milioni di sterline, ma poi tutto è saltato».

Gli analisti non si sbilanciano. L’ipotesi maggiormente plausibile è quella di una offerta al di sotto delle attese, non in grado dunque di valutare a pieno gli asset in dismissione e non in grado di capitalizzare lo stesso potenziale che avrebbe potuto promettere ad esempio un gruppo come BSkyB. Secondo Mediobanca «Non possiamo sapere se i rumors questa volta siano veri […] Ma valutando la società dal punto di vista dei fondamentali manteniamo il rating underperform con un target a 0,10 euro. L’unica via per alzare il nostro target sarebbe valutare gli asset Uk a multipli M&A, ma la visibilità da questo lato, soprattutto dopo che BskyB si è tirata indietro, rimane estremamente bassa».

Il titolo Tiscali è ormai da tempo sulle montagne russe in conseguenza soprattutto di quelli che sono stati i cambiamenti societari (Soru è tornatonel consiglio di amministrazione) ed il tira e molla sul fronte inglese. I valori del titolo nelle ultime 52 settimane sono da questo punto di vista esemplari: massimo da 2.65 euro, minimo di 0.15 euro. Oggi il titolo gravita poco sotto quota 0.4, ma il gruppo rimane sotto osservazione poiché in grave situazione debitoria.

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