WhatsApp, questo VIRUS ruba tutti i vostri soldi in un click

Torna a "rianimarsi" la campagna che nei mesi scorsi ha colpito oltre 27.600 utenti su WhatsApp: mira a rubare password, dati e risparmi con un finto messaggio vocale.
Torna a "rianimarsi" la campagna che nei mesi scorsi ha colpito oltre 27.600 utenti su WhatsApp: mira a rubare password, dati e risparmi con un finto messaggio vocale.

Basta un rapido click e nel giro di pochi secondi rischiate di aver fatto danni a vostra insaputa. Sembrava essere stato se non del tutto debellato almeno reso innocuo, invece il fenomeno dei finti file audio che colpiscono gli utenti di WhatsApp sembra stia ritrovando linfa. Anche se la maggior parte degli esperti mondiali invita alla calma e per ora non parla di allarme mondiale, gli attacchi con questo virus informatico si stanno moltiplicando. Un team di ricercatori norvegesi ha infatti individuato una nuova campagna di hacking che, come accennato prima, prende di mira gli utenti di WhatsApp.

WhatsApp, di nuovo allarme hacker

Secondo gli esperti, i cybercriminali sfruttano la piattaforma per inviare finti file audio alle ignare vittime.  I messaggi utilizzano un design che li rende molto realistici e simili a quelli normali utilizzati da WhatsApp. Spinti dalla curiosità, credendo di trovarsi di fronte a un messaggio vocale, molti utenti cliccano su quello che sembrerebbe il tasto Play, ma che in realtà è il comando che apre un sito web il quale, con un’ulteriore scusa, chiede il consenso a far ascoltare il file invitando  il malcapitato a cliccare “Sì”, col risultato invece di dare il via al download di un malware che si installa sul device o sul computer (nel caso si utilizzi WhatsApp Web) provocando ingenti danni.

Il codice malevolo, infatti, prima genera un’enorme quantità di messaggi spam, poi passa a colpire pesantemente: in particolare memorizza tutte le password salvate, comprese quelle dei servizi finanziari, e poi le invia ai criminali che a quel punto agiscono immediatamente, magari per razziare i conti.

I ricercatori hanno anche segnalato che gli stessi hacker utilizzano perfino le mail per diffondere questo malware. Il procedimento è lo stesso citato poco sopra, la differenza è che la vittima pensa che cliccando sul finto file audio lo apra in automatico su WhatsApp, se sta usando lo smartphone, oppure con qualche player, nel caso di PC. Ma  WhatsApp non invia messaggi di posta agli iscritti o audio da ascoltare via computer. Quindi, anche se il mittente della mail sembra provenire da un indirizzo legittimo, e la grafica sembra quella originale di Meta,  è tutto falso.

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