Windows 7, già sbloccata la prima alpha

A poco dalla distribuzione della prima alpha del nuovo sistema operativo di Microsoft ai soli sviluppatori si trova già in rete un exploit per sbloccare alcune funzioni non terminate che sarebbero disponibili solo ad uso interno dell'azienda
A poco dalla distribuzione della prima alpha del nuovo sistema operativo di Microsoft ai soli sviluppatori si trova già in rete un exploit per sbloccare alcune funzioni non terminate che sarebbero disponibili solo ad uso interno dell'azienda

Dopo la distribuzione della prima alpha di Windows 7 a due recenti conferenze per sviluppatori sono state subito sbloccate alcune aree che all’insaputa del pubblico contenevano delle funzioni del nuovo sistema operativo che Microsoft aveva inibito poichè non ancora complete.

È stato Rafael Rivera ad operare per primo l’hack e a distribuirlo in rete sotto forma di un’utility chiamata Blue Badge. Rivera lavora come sviluppatore per una società della Virginia che vende sistemi di messaggistica sicuri al Governo statunitense, e con tale esperienza ha trovato la via per modificare nove file di sistema dell’alpha di Windows 7 a 32 bit per disabilitare le protezioni approntate da Microsoft. La versione a 64 bit la metterà in rete per domenica.

Una delle cose più importanti tra quelle sbloccate è sicuramente la taskbar, assieme al multitouch e lo slideshow fatto con le immagini dei feed. Tutte novità che erano state annunciate e molto sbandierate alla Professional Developer Conference, ma appunto nascoste dalla prima alpha.

C’è molta attesa attorno al nuovo sistema operativo di Microsoft specialmente dopo il relativo fallimento di Vista. Lo stesso però la prima beta aperta al pubblico è prevista per il prossimo anno e la versione definitiva per il 2009 se non per l’inizio del 2010. Rimane dunque da chiedersi come mai ancora si approntino protezioni così banali da superare per cose così importanti (che vengono, peraltro, distribuite a gente esperta come gli sviluppatori) se non per strategie di guerrilla marketing.

Il cuore dell’exploit infatti ruota intorno all’idea che tali funzioni nascoste sono in realtà disponibili a chi lavora in Microsoft, cioè ad uso interno possono essere sbloccate. Il programma semplicemente controlla username e dominio dell’utente per stabilire se appartenga o meno all’azienda di Redmond. Per ciò Rivera ha deciso di chiamare l’exploit Blue Badge: blu è il colore che indica le targhette degli impiegati Microsoft a tempo pieno.

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