YouTube diventerà un concorrente di Netflix?

Rumor sul possibile lancio di un nuovo servizio premium on-demand legato a YouTube, con una formula simile a quanto già visto per l'iniziativa Music Key.
Rumor sul possibile lancio di un nuovo servizio premium on-demand legato a YouTube, con una formula simile a quanto già visto per l'iniziativa Music Key.

L’introduzione dei video a 360 gradi potrebbe non essere l’unica novità in arrivo su YouTube. Nel fine settimana si è iniziato a parlare del possibile lancio di un servizio premium per lo streaming on-demand, che porrebbe la piattaforma in diretta competizione con realtà del calibro di Netflix e Hulu. Come sempre accade in questi casi, dal gruppo di Mountain View non giungono per ora conferme né smentite all’indiscrezione.

Il modello studiato da bigG per l’iniziativa potrebbe essere del tutto simile a quello offerto da qualche mese con YouTube Music Key, che a fronte di una spesa pari a 9,99 euro per l’abbonamento mensile (o 7,99 euro in alcuni casi) permette l’accesso alla visione di videoclip musicali senza inserzioni pubblicitarie e al vasto database di Google Play Music Unlimited. A quanto pare i vertici del servizio avrebbero già iniziato a siglare accordi per la realizzazione di contenuti esclusivi. Ecco quanto riportato sulle pagine di Variety, grazie ad una fonte rimasta anonima.

Il dirigente di un partner YouTube ha detto di essere stato contattato nell’ultima parte dello scorso anno per un contratto di licenza dedicato al servizio on-demand. L’offerta era però accompagnata da un avviso: rifiutandone i termini, il partner sarebbe stato escluso da qualsiasi futuro guadagno proveniente dalle inserzioni pubblicitarie, una strategia già utilizzata da YouTube nella trattativa con le etichette musicali indipendenti poco propense a far parte di Music Key.

Secondo il team di ricerca Tubular Labs, specializzato nell’analisi delle dinamiche che regolano i contenuti video in Rete, ad essere principalmente minacciati da un’iniziativa di questo tipo non sarebbero i già citati Netflix e Hulu, ma emittenti televisive, poiché il modello proposto da YouTube si differenzierebbe da quello delle “tradizionali” piattaforme dedicate allo streaming. Come detto in apertura, da bigG non sono per il momento giunti commenti all’indiscrezione.

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