Franco Bernabè: "sul futuro della rete decide chi investe"

Si è appena conclusa l’audizione dell’Organo di vigilanza sugli impegni di Telecom Italia sulla parità di accesso alla rete e sono emerse interessanti novità soprattutto lato Telecom, che ha difeso con forza gli investimenti fatti e i futuri obiettivi del gruppo.

Ma sono fioccate anche le polemiche e accuse più o meno velate e un forte invito a fare molto di più di quello che si sta facendo ora.

Per esempio Bianca Maria Martinelli, membro del consiglio di amministrazione di Vodafone e direttore Affari Pubblici e Legali, sottolinea che Vodafone come cliente Telecom si aspetta una rete affidabile per garantire alla propria clientela il massimo.

E proprio su questi aspetti Bianca Maria Martinelli punta il dito, asserendo che c’è ancora molto lavoro da fare e che Vodafone lavorerà fianco a fianco con l’Agcom per progettare la futura rete di nuova generazione che dovrà essere per forza aperta e ad alta qualità per permettere di soddisfare al meglio tutti.

Dello stesso avviso più o meno Corrado Calabrò, presidente dell’Agcom, che sottolinea come ci sia urgenza in alcune zone ad alta densità di passare alla fibra ottica, unico mezzo per evitare congestioni e problemi.

Telecom da parte sua, difende come detto le scelte fatte sino ad ora, respinge le critiche e ribadisce che sul futuro della rete decide chi investe, non chi non partecipa ai lavori. Come dire che solo Telecom ha voce in capitolo in quanto investe ogni anno moltissimi milioni di euro nello sviluppo delle reti.

Per quanto riguarda la rete di nuova generazione, Franco Bernabè, amministratore delegato Telecom, asserisce come non ci siano problemi a collaborare per lo sviluppo della nuova rete con altri OLO, a patto che essi collaborino al progetto anche dal punto di vista tecnico e finanziario. Viceversa questi operatori non si dovranno poi lamentare delle scelte Telecom se non participeranno attivamente allo sviluppo della rete.

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