Che fine farà quest'anno il Decreto Pisanu?

All’avvicinarsi di dicembre, riesplode come ogni anno la polemica sul notissimo Decreto Pisanu che tra le altre cose dal 2005, per ragioni di sicrezza, pose un forte limite all’espansione del WiFi pubblico.

Per chi non sapesse di cosa parliamo, facciamo un piccolo sunto veloce. Il Decreto, riguardo alle reti WiFi, dice che se io voglio offrire una connessione WiFi pubblica, anche la più banale, devo chiedere una licenza al questore, e installare una infrastruttura che mi consenta di registrare gli utenti, di offrire loro una password univoca e di tenere traccia dei loro log di connessione.

Va da se che queste forti limitazioni hanno compromesso la diffusione del WiFi pubblico, dove l’Italia è in fortissimo ritardo rispetto al resto dell’Europa.

Nonostante tutti abbiano compreso che queste limitazioni fossero sbagliate, nessuno ha mai davvero avuto il coraggio di eliminarle. Ogni anno e precisamente il primo dicembre, il Decreto viene rinnovato, nonostante molte voci chiedano di eliminarlo.

Manca poco quindi, poco meno di due mesi al possibile rinnovo e il “tam tam” bipartisan di chi chiede di eliminarlo è già partito.

Va detto però che anche l’anno scorso la trafila fu la stessa, ma poi il Decreto finì per essere rinnovato comunque.

Speriamo che questa volta le cose vadano diversamente anche se qualcuno dice che a spingere affinché tutto rimanga come adesso sarebbero le compagnie telefoniche preoccupate del diffondersi del WiFi pubblico che potrebbe danneggiare i loro introiti sul fronte della banda larga mobile.

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