Google attacca Facebook: "gli utenti sono in ostaggio"

Larry Page, CEO di Google, chiede di nuovo a Facebook di sbloccare l'accesso ai dati degli utenti per garantire una maggiore trasparenza.
Larry Page, CEO di Google, chiede di nuovo a Facebook di sbloccare l'accesso ai dati degli utenti per garantire una maggiore trasparenza.

Nel corso di un’intervista, il co-fondatore e CEO di Google Larry Page è tornato a discutere di una questione che riguarda il comportamento di Facebook, sollevata circa un mese fa da Sergey Brin: il social network di Mark Zuckerberg non permette di trasferire i dati tra piattaforme differenti. Ciò equivale a tenere in “ostaggio” gli utenti.

Page ha espresso le sue opinioni su diversi argomenti, ad iniziare ovviamente dalla notizia sul recente primato ottenuto dal browser Chrome. Parlando di Facebook e del suo ingresso in borsa, il CEO di Mountain View ha focalizzato l’attenzione sul modo in cui il social network gestisce i dati dei suoi utenti.

Penso sia un peccato che Facebook si comporti in modo così “chiuso” con i propri dati.

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Anche Google ha ricevuto critiche sulla questione, quando ha deciso di unificare le policy della privacy per tutti i suoi servizi. Ciò nonostante gli utenti sembrano avere più fiducia di bigG che di Facebook. In particolare, Page ha fatto riferimento all’importazione dei contatti. Il problema risiede nell’assenza di interoperabilità tra Facebook e Gmail. Alcuni mesi fa, il social network ha disattivato la possibilità di effettuare una connessione con gli amici inseriti nell’elenco dei contatti presenti nel servizio di posta elettronica.

Google chiede dunque una maggiore apertura e trasparenza, ma è disposto a condividere le informazioni dei suoi utenti con Facebook alla sola condizione che la piattaforma di Zuckerberg faccia altrettanto.

Pensiamo sia importante che gli utenti di Google possano prendere il loro dati e portarli da un’altra parte.

Durante l’intervista, di cui è possibile vedere un estratto nel video allegato, Page ha parlato anche della disputa legale con Oracle, dell’indagine antitrust della Commissione Europea e degli occhiali per la realtà aumentata Google Glass.

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