1000Italy : l'Italia più bella in una applicazione

Un'applicazione vuole promuovere il turismo straniero in Italia tramite gli italiani stessi. 1000Italy è stata fondata da due ragazzi calabresi, a Londra.
Un'applicazione vuole promuovere il turismo straniero in Italia tramite gli italiani stessi. 1000Italy è stata fondata da due ragazzi calabresi, a Londra.

Un database di luoghi, ristoranti, esperienze raccomandate al mondo da parte degli italiani che come nessun altro amano il loro paese. C’è una startup che ha una scalabilità molto interessante nell’ambito del turismo digitale: 1000Italy (la cifra si legge in inglese) parte dal crowdsourcing e arriva agli incoming, la debolezza del sistema italiano. Quanti stranieri mostrano interesse per tornare in Italia per un viaggio diverso dalle solite mete? Almeno la metà. A quali risorse istituzionali possono appellarsi per trovare angoli meno conosciuti, assaggiare cibi particolari, andando sul sicuro come se si fosse invitati da un amico italiano? A nessuna.

La storia di 1000Italy nasce pochi mesi fa, grazie ai due founder, Karin Venneri e Marcello Stani, due giovani ingegneri calabresi che si sono conquistati un posto al sole nella città migliore al mondo – statistiche alla mano – per fondare una startup, Londra, ma che hanno l’Italia nel cuore, loro e del business della società. L’applicazione è disponibile sia per Android che nell’Apple store e parte tutto da lì: si scarica gratuitamente, si scoprono le infinite bellezze della penisola, si contribuisce a segnalarle. Una redazione seleziona il materiale e propone il meglio dopo accurata verifica.

L’intento è chiaro: superare il modello tripadvisor, algoritmico, che tanto fa discutere e che sta stressando il settore turistico-alberghiero e di ristorazione, promuovendo il turismo nel Belpaese e creando valore per gli operatori del settore, mostrando tutte le eccellenze d’Italia meno conosciute, l’arte, la cultura, gli eventi, le produzioni, i territori nella loro dimensione più tradizionale o in quella più inaspettata e contemporanea. Ma sempre partendo dal lato umano ed evitando le distorsioni delle recensioni, invertendo l’onere della prova: è l’italiano che sponsorizza un certo luogo perché lo ama, perché gli fa piacere che altre persone, soprattutto gli stranieri, vengano a visitarlo invece di fare i soliti giri turistici preconfezionati.

Su queste caratteristiche, in cui molte persone si riconoscono, fa leva “Sì-amo l’Italia”, il programma di ambassador lanciato da 1000 Italy, che ha l’obiettivo di selezionare e coinvolgere tutti gli “Italy Lover”, persone che collaborino attivamente alla creazione dei contenuti e permettano di andare oltre l’attuale sistema web di recensioni fallaci e anonime. Chiunque abbia voglia di condividere può diventare un Italy Lover, portavoce e sentinella delle eccellenze, aderendo al programma per ambassador pubblicato sul sito www.1000italy.com. Ne parla con Webnewes la CEO della società.

Karin Vettera, CEO di 1000Italy. La startup è un ottimo esempio di società globale di servizi turistici: fondata da due giovani ingegneri provenienti dalla Calabria, hanno trovato sede a Londra e si occupano specialmente degli incoming russi. I turisti russi, infatti, mostrano grande capacità di spesa, interesse per l'Italia, e nel 44% dei casi tornano nel Belpaese dopo averlo visitato una prima volta nel giro di un solo anno.

Karin Venneri, CEO di 1000Italy. La startup è un ottimo esempio di società globale di servizi turistici: fondata da due giovani ingegneri provenienti dalla Calabria, hanno trovato sede a Londra e si occupano specialmente degli incoming russi. I turisti russi, infatti, mostrano grande capacità di spesa, interesse per l’Italia, e nel 44% dei casi tornano nel Belpaese dopo averlo visitato una prima volta nel giro di un solo anno.

Altri ragazzi del sud, due calabresi a Londra: perché tanti cervelli così brillanti nelle startup vengono dal sud, ultimamente?

Credo abbia a che fare con l’essere nati in una terra che non dà molte opportunità, così è come nascere con il passaporto in mano: sai che prima o poi partirai, dovrai cambiare il tuo destino. Questo promuove una mentalità che si adatta allo startupper. Nello specifico, l’idea di 1000Italy nasce dalla consapevolezza che ci sono pochi luoghi come la Calabria che non sanno fare turismo, e questo fa rabbia ma ti sprona a inventarti qualcosa.

Incuriosce il vostro focus sul mercato russo: per quale ragione?

Perché rappresenta insieme a quello americano, per l’Italia, un mercato in forte crescita (22% in più all’anno), con forte capacità di spesa e notoriamente innamorato dell’Italia più nascosta. Un solo mese di promozione ha fatto registrare seimila download dell’applicazione, apprezzata anche perché già disponibile in lingua russa.

1000Italy sta bruciando le tappe: investitor privati e advisor come Aldo del Bo, Managing Director di Kaspersky Lab Italia, ed altri imprenditori, miglior app di Apple nel marzo 2014, 18.000 download in 60 giorni. E adesso?

Aggiungo 74 ambassador già accreditati sul territorio e oltre 7.500 punti d’interesse su tutta l’Italia già mappati. Ora stiamo pensando a crescere, e probabilmente a creare uno staff direttamente in Italia.

Modello di business?

Il freemium: l’applicazione base è gratuita, poi daremo l’opportunità di accedere a servizi particolari per gli utenti, come la scontistica. Per noi 1000Italy deve funzionare davvero come il tuo miglior amico in Italia, quello che ti dice “vai in quel ristorantino, li conosco io, ti fanno un trattamento di favore”. Una tecnologia crowd a disposizione di un modo più caldo di fare turismo dal basso, con l’orgoglio dell’italiano per il suo paese.

In un certo senso, quello che il ministero del Turismo non è mai stato capace di fare…

Ad oggi, non lo è mai stato.

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