SCO vs DaimlerChrysler: nulla di fatto

Le accuse cadono, dunque tra SCO e DaimlerChrysler la partita è virtualmente chiusa. Le colpe contestate alla nota casa di automobili non sussistono e i diritti sul codice Linux non possono essere pretesi perchè non riconosciuti. Palla al centro.
Le accuse cadono, dunque tra SCO e DaimlerChrysler la partita è virtualmente chiusa. Le colpe contestate alla nota casa di automobili non sussistono e i diritti sul codice Linux non possono essere pretesi perchè non riconosciuti. Palla al centro.

Il lungo braccio di ferro in corso tra SCO e il mondo Linux continua a strappi, tra molti annunci e poche tappe processuali decisive. Ma in questo quadro è SCO a vedere orizzonti peggiori: un giudice statunitense ha completamente scagionato DaimlerChrysler dalle accuse avanzate dalla controparte, e con questo nulla di fatto si conclude una delle tappe più importanti dopo l’invio delle fatture di pagamento.

La “colpa” DaimlerChrysler sarebbe quella di aver utilizzato server Linux senza regolarizzare la propria posizione con SCO che, ricordiamo, è detentrice dei diritti su Unix e reclama i diritti su quella presunta parte di codice Linux copiata dallo stesso Unix.

In assenza di una sentenza nella disputa Unix vs Linux, DaimlerChrysler è stata coinvolta nella bagarre assieme ad AutoZone. Quest’ultima ha già in Aprile chiesto la sospensione della disputa legale in quanto mancante dei presupposti necessari ai fini di un qualsivoglia giudizio.

Il giudice della corte del Michigan ha accettato il ricorso di DaimlerChrysler. Blake Stowell, portavoce SCO, non drammatizza: giudicando prevedibile la decisione del giudice, Stowell preannuncia possibile ricorso in appello e lascia intendere tempi lunghi per la chiusura del caso. Infondo il caso DaimlerChrysler altro non è se non uno solo sui 3000 possibili conseguenti alle lettere inviate nei mesi passati per l’ingiunzione di pagamento dei diritti.

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