Google Base, il bazar delle informazioni

Google pone fine agli esperimenti e apre al pubblico Google Base. Il servizio appare fin da subito un bazar di informazioni in cui ogni utente può condividere ciò che preferisce: elenchi, annunci, materiale. Il tutto ospitato da server Google.
Google pone fine agli esperimenti e apre al pubblico Google Base. Il servizio appare fin da subito un bazar di informazioni in cui ogni utente può condividere ciò che preferisce: elenchi, annunci, materiale. Il tutto ospitato da server Google.

Google Base è ufficialmente aperto. Il servizio, ora in fase beta, era stato scoperto da qualche settimana in seguito ad una analisi dei domini registrati dal gruppo: un responsabile aveva confermato gli esperimenti in corso ed ora il tutto è realtà. Google Base si configura fin da subito con una interfaccia semplice e diretta, con una colonna sinistra volta alla ricerca delle informazioni ed una colonna destra dedicata all’inserimento delle stesse.

Google Base, infatti, consta in una sorta di database che intende essere un bazar di informazioni. Google Base si propone dunque come una piattaforma in grado di ordinare informazioni disaggregate ed il ruolo svolto dall’utenza è quello di condividere le informazioni stesse e suggerire i termini per l’ordinamento nell’indice Google. La ricerca è invece il tramite tra “domanda” ed “offerta” in quanto mette direttamente in contatto chi chiede e chi offre. Al momento l’offerta è costituita ad esempio da corsi scolastici, elenchi di organizzazioni non-profit, auto in vendita ed altro materiale completamente eterogeneo. L’intenzione dichiarata è quella di estendere l’indice Google con nuovo materiale, aumentando così la possibilità che una ricerca possa essere assolta da una risposta soddisfacente.

Se Google Base non è direttamente concorrente di eBay (come aveva fin da subito lasciato intendere il gruppo del motore di ricerca) il tutto è perchè il database intende divenire una piazza in cui si allocano informazioni e non “bancarelle”. Nulla vieta, però, la messa in vendita di oggetti vari: non a caso tra i primi esempi proposti figura la sezione “car” in cui vari modelli sono in esposizione con tanto di descrizione, foto e prezzo. Anche queste, in effetti, sono informazioni.

Per accedere all’immissione di contenuti all’interno di Google Base è sufficiente possedere un account Google: la compilazione di un particolare modulo (diverso per le varie categorie di informazione) permette l’ordinamento delle singole unità di contenuto (attributi) e l’aggiunta di apposite parole di descrizione aggiuntiva (label) offrono un ulteriore elemento utile alla bontà dell’indice.

Se la fruibilità del servizio non è completamente intuitiva, l’utilità è ben espressa da Google: il gruppo intende offrire un pubblico alle informazioni che l’utente vuole condividere e si propone di ospitarne il testo e le immagini sui propri server. Al momento il servizio non ospita promozioni pubblicitarie ma è lecito supporre un’implementazione di Adwords nel sistema al fine di rendere lucrosa l’attività. Nel frattempo Adwords è utilizzabile non tanto per ospitare spazi quanto per produrre promozioni: la propria pagina Google Base è pubblicizzabile infatti tramite Adwords e ciò permetterà a chiunque di aprire il proprio piccolo bazar di informazioni da sfruttare nei modi più fantasiosi (le possibilità, in assenza di vincoli oltre a spam e pornografia, sono infinite).

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