La BSA ritorna sul Three Strikes Model

La Business Softare Alliance (BSA), l’organo di rappresentanza e di protezione dei produttori di software, ha voluto ribadire e aggiornare la propria posizione sul Three Strikes Model, il sistema che prevede la disconnessione dalla rete degli utenti di file sharing recidivi.

La BSA sottolinea la sua accettazione nei confronti di questo modello di punizione degli utenti che infrangono il copyright, ma aggiunge alcune precisazioni sul ruolo degli ISP e sulla tipologia di modello giudiziario da proseguire in caso di infrazione.

La partecipazione degli ISP dovrebbe essere volontaria, evitando l’imposizione obbligatoria del modello dall’alto. Gli utenti colti in flagrante, invece, dovrebbero poter godere di un sistema giudiziario che:

garantisca un processo equo e, come minimo, il diritto d’appello ad un’autorità giudiziaria, ad eccezione dell’eventualità che queste pene risultino da una rottura del contratto con il service provider.

La BSA, inoltre, afferma come le norme sull’infrazione del copyright debbano essere incorporate nei contratti di fornitura dei servizi a opera dei provider, in modo che sia possibile arrivare alla conclusione del contratto qualora l’utente ne violi il contenuto.

In definitiva, si tratta sempre del classico modello del Three Strikes Model, vagamente ringiovanito per essere più facilmente assimilato dalla comunità degli sharer che, già dalla sua prima teorizzazione, si sono sempre aspramente espressi in merito.

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