Google, i principali inserzionisti del 2011

Una ricerca condotta da VentureBeat svela quali sono state le aziende che nel 2011 hanno investito maggiormente nella pubblicità online di Google.
Una ricerca condotta da VentureBeat svela quali sono state le aziende che nel 2011 hanno investito maggiormente nella pubblicità online di Google.

37,9 miliardi di dollari. A tanto ammontano le entrate di Google per il 2011, quasi per intero rappresentate dai proventi delle inserzioni pubblicitarie online. Nonostante i servizi offerti dall’azienda siano ormai molteplici e in grado di coprire pressoché tutti gli ambiti del mondo high tech, il 96% del denaro che finisce nelle casse di bigG arriva ancora dall’advertising. Ma quali sono le società che negli ultimi dodici mesi hanno investito di più? Lo svela una ricerca condotta da VentureBeat.

Il report evidenzia in primo luogo i settori che più hanno puntato sugli spazi pubblicitari messi a disposizione da Google: in testa le società appartenenti all’ambito finanziario e assicurativo (4 miliardi di dollari), seguite da rivenditori online e merchandising (2,8 miliardi), viaggi e turismo (2,4 miliardi), lavoro e istruzione (2,2 miliardi), casa e giardinaggio (2,1 miliardi), computer ed elettronica di consumo (2 miliardi), veicoli (2 miliardi), Internet e telecomunicazioni (1,7 miliardi), business e industria (1,6 miliardi) e infine idee regalo (1,2 miliardi).

Queste dunque le categorie che nel 2011 hanno maggiormente contribuito a rafforzare la leadership del colosso di Mountain View sul terreno delle inserzioni. Spostando invece l’attenzione sulle singole aziende che hanno scelto di mettere mano al portafogli per pubblicizzare la propria attività, al primo posto troviamo Lowe’s (articoli per la casa) con ben 59,1 milioni di dollari investiti, Amazon con 55,2 milioni, l’Università di Phoenix con 46,9 milioni, State Farm (compagnia di assicurazioni) con 43,7 milioni e infine AT&T (operatore di telefonia) con 40,8 milioni.

Ecco dunque la fonte della ricchezza oggi gestita da Google, che sebbene negli ultimi anni abbia allargato il proprio raggio d’azione a settori quali smartphone, tablet e altro ancora, mantiene il proprio core business legato all’attività che fin dalla nascita dell’azienda ne ha decretato il successo: ricerche online e inserzioni.

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