Maggiore trasparenza nelle offerte mobile

IAP giudica comunicazione commerciale ingannevole l'uso delle frasi "sino a 43,2 Mps" e "14,4 Mps" di Vodafone e TIM per reclamizzare le offerte mobile
IAP giudica comunicazione commerciale ingannevole l'uso delle frasi "sino a 43,2 Mps" e "14,4 Mps" di Vodafone e TIM per reclamizzare le offerte mobile

All’interno delle schede delle offerte di connettività mobile degli operatori si legge solitamente “velocità sino a“, cioè in buona sostanza l’operatore con questo giro di parole non va a garantire un livello massimo di velocità della linea, ma solo che può arrivare sino ad un certo valore, quale però non si sa. Non di meno si legge altrettanto spesso che la velocità delle linee mobile arriva ad un preciso livello, come se fosse un valore massimo certo e garantito. Solitamente però poi in piccolo, ma nemmeno sempre, si legge che la velocità può dipendere in realtà da molti fattori come la saturazione dei server, la qualità della linea e altro. L’uso però troppo smaliziato di questi modi di comunicazione non è piaciuto a IAP che nella pronuncia N° 36/2014 del 06/06/2014 ha giudicato come “comunicazione commerciale ingannevole” l’uso di queste terminologie.

Oggetto della contestazione dell’IAP le pubblicità di Vodafone e di Telecom Italia (TIM) in cui erano reclamizzate i rispettivi servizi di connettività mobile con velocità massime indicate come “sino a 43,2 Mbps” e “14,4 Mbps“. Il giurì, sentite le parti che si accusavano vicendevolmente, ha rilevato che le espressioni utilizzate sia da Vodafone che da Telecom Italia siano in contrasto con l’art. 2 CA e ne dispone dunque la cessazione. I due operatori dovranno quindi rivedere le formule con cui reclamizzare le prestazioni delle loro soluzioni di connettività mobile per offrire maggiore trasparenza ai propri clienti.

Il tema delle prestazioni reali delle linee mobile è da sempre oggetto di contestazione e di polemiche. Le velocità reali infatti tendono a variare moltissimo rispetto a quanto promesso e questo a causa di una serie di motivazioni tecniche. Gli operatori però pubblicizzano le proprie offerte fornendo solo i dati sulle velocità massime senza informare adeguatamente i clienti che le velocità reali potrebbero essere in realtà molto inferiori.

L’auspicio è che con l’intervento dell’IAP, questa tendenza cambi e arrivi maggiore trasparenza per i clienti finali.

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