Arizona: le self-driving car di Uber sono pronte

Le Volvo XC90 equipaggiate con il sistema self-driving sviluppato da Uber sono pronte per il trasporto dei primi passeggeri sulle strade dell'Arizona.
Le Volvo XC90 equipaggiate con il sistema self-driving sviluppato da Uber sono pronte per il trasporto dei primi passeggeri sulle strade dell'Arizona.

Mentre in Italia si parla di Uber (quasi) esclusivamente per gli strascichi della complessa vicenda tassisti-Milleproroghe, oltreoceano il gruppo continua a premere sul pedale dell’innovazione. In Arizona, dove l’azienda ha spostato le proprie self-driving car in seguito ai ben noti problemi californiani legati alle autorizzazioni, i veicoli a guida autonoma sono pronti ad accogliere i passeggeri.

L’annuncio giunge dal profilo ufficiale Twitter della società, con un post che mostra una delle Volvo XC90 dotate di sensori e videocamere per monitorare la strada circostante. Stando a quanto riporta la stampa locale, il governatore Doug Ducey potrebbe essere uno dei primi a viaggiare su un mezzo autonomo di Uber, a testimonianza di come lo stato sia aperto a questo tipo di innovazioni. L’iniziativa riguarderà, in un primo momento, la zona della città di Tempe. Va precisato che gli utenti non potranno richiedere in modo specifico l’arrivo di una self-driving car tramite l’applicazione del servizio.

Le self-driving car di Uber scendono in strada nello stato del Grand Canyon.

Lo scontro fra Uber e il Department of Motor Vehicles californiano è stato innescato dal mancato accordo riguardante un permesso per la conduzione dei test sulla guida autonoma, non richiesto dall’azienda poiché ritenuto superfluo, in quanto a bordo è sempre presente un conducente in carne e ossa pronto ad assumere i comandi del veicolo in caso di emergenza. I vertici del DMV non la pensano allo stesso modo: da lì la decisione, da parte del gruppo di Travis Kalanick, di spostare altrove i mezzi. Una questione di principio e non certo economica: la spesa necessaria per l’ottenimento dell’autorizzazione è di soli 150 dollari. Lo stesso potrebbe avvenire anche con i camion self-driving per il trasporto merci basati sulla tecnologia sviluppata dalla startup Otto, di recente acquisita dalla società.

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