Google Play Store avrà il suo programma fedeltà?

Secondo quanto scoperto da 9t05google Google starebbe lavorando ad una sorta di programma fedeltà chiamato Google Play Points.
Secondo quanto scoperto da 9t05google Google starebbe lavorando ad una sorta di programma fedeltà chiamato Google Play Points.

Google starebbe lavorando ad una sorta di programma fedeltà chiamato Google Play Points. A scoprirlo i ragazzi di 9t05google spulciando tra i codici contenuti in un file APK di un aggiornamento del Play Store.

Prima di tutto è importante sottolineare che – sebbene è molto probabile che il colosso di Mountain View stia lavorando a questa nuova  soluzione per fidelizzare l’utenza – non è sicuro che poi questa vedrà effettivamente la luce. Come accade spesso. Le linee di codice che hanno dato i primi indizi sono state scoperto nell’APK del Play Store 11.5 e anche nella versione 11.6.

Dalle prime informazioni sembrerebbe che Google chiederà all’utente se aderire o meno al programma Play Points. Una volta dato il proprio consenso si accumuleranno punti acquistando app, libri, film e serie tv e musica.  Tutti i punti ottenuti potranno poi essere convertiti in credito Google Play e in acquisti in-app. La conversione – scoperta da una stringa di codice nipponica – dovrebbe essere pari a un punto ogni 100 yen, che equivalgono a 0,77 euro. È quindi probabile che da noi la conversione possa essere 1 punto = 1 euro.

Alla stregua di un videogioco di ruolo, accumulare punti permette poi di sbloccare dei livelli che vengono rappresentati con delle medaglie,  in totale cinque: bronzo, argento, oro, platino e diamante. Ad ora però non si hanno informazioni su quali potrebbero essere i benefici che portano questi riconoscimenti e nemmeno quanti punti di preciso servano per poter conquistarsi la medaglia. Sembra però che i punti abbiano una durata limitata nel tempo, un po’ come i bollini del supermercato.

L’idea di questo programma per fidelizzare l’utenza tramite l’accumulo di punti è decisamente interessante  e affascinante. Non resta che attendere maggiori informazioni a riguardo per capire se questa funzionalità verrà lanciata o meno, magari direttamente dalla stessa Google.

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