5G NSA, lo standard intermedio del 5G

Oggi, le prime reti 5G utilizzano ancora uno standard intermedio che dipende dalle reti 4G e che non permette le super prestazioni promesse da queste reti.
Oggi, le prime reti 5G utilizzano ancora uno standard intermedio che dipende dalle reti 4G e che non permette le super prestazioni promesse da queste reti.

Il 5G è arrivato in Italia da alcune settimane grazie alle prime offerte di TIM e di Vodafone. Tuttavia, quello che viene utilizzato oggi dagli operatori non è lo standard 5G definitivo, quello che permetterà di offrire i veri vantaggi promessi da questa tecnologia. Al momento si sta utilizzando lo standard “5G NSA” che dipende ancora dalle reti 4G e che quindi offre prestazioni inferiori a quelle promesse dal 5G.

5G NSA sta, infatti, per 5G Non-Standalone, cioè uno standard “non autonomo”. Il 5G NSA è previsto dalla Release 15 del 3GPP ma non permette di raggiungere le super velocità e le super latenze promesse dal 5G. I primi test sul campo, infatti, hanno mostrato velocità interessanti ma per lo più allineate a quelle del 4G. Anche le latenze sono molto simili a quelle del 4G. E anche quando le reti saranno rodate, la velocità massima non supererà i 2 Gbps (teorici). Dunque, prestazioni non così lontane dal miglior 4.5G e molto inferiori dai teorici 10 Gbps promessi dal 5G.

Questo, perché, come detto, l’attuale 5G NSA è ancora dipendente dalle reti 4G. Più nello specifico, questo standard prevede l’utilizzo delle frequenze 3700 MHz e 26 GHz del 5G ma parallelamente prevede anche l’utilizzo del core network del 4G.

Trattasi, quindi, di uno standard intermedio che permette di iniziare ad utilizzare i vantaggi del 5G per aumentare la banda disponibile anche se si utilizza ancora gli apparati del 4G. Per poter disporre dei veri vantaggi del 5G bisognerà attendere l’implementazione dello standard 5G SA (Standalone) attesa per il 2020 quando sarà approvata la Release 16 del 3GPP.

Grazie a questo standard, i dispositivi abilitati potranno connettersi direttamente al 5G senza dover prima passare per il 4G.

Da rilevare che attualmente, la maggior parte dei dispositivi mobile è compatibile solamente con lo standard 5G Non-Standalone. Anche il nuovo Galaxy Note 10+ 5G è compatibile solo con questo standard intermedio. Questo significa che questi dispositivi non saranno compatibili con lo standard 5G SA (Standalone) quando sarà disponibile.

L’unico smartphone già pronto anche alle reti 5G SA (Standalone) è il Huawei Mate 20 X 5G che dispone del modem Balong 5000.

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