Amazon RDS, database relazionali in salsa cloud

Amazon ha da poco lanciato Relational Database Service, un nuovo sistema per la gestione dei database tramite soluzioni cloud. Il nuovo servizio potrebbe attirare nuovi clienti verso i sistemi tra le nuvole offerti dalla società
Amazon ha da poco lanciato Relational Database Service, un nuovo sistema per la gestione dei database tramite soluzioni cloud. Il nuovo servizio potrebbe attirare nuovi clienti verso i sistemi tra le nuvole offerti dalla società

Il sistema cloud Amazon Web Services (AWS) si arricchisce in questi giorni di un nuovo servizio per la gestione dei database relazionali. Battezzato Amazon RDS, il sistema offre agli utenti la possibilità di utilizzare una soluzione MySQL in remoto per gestire i propri database e svolgere tutte le principali attività solitamente disponibili per le soluzioni self-hosted. Una nuova funzionalità che arricchisce l’offerta delle soluzioni tra le nuvole offerte da Amazon e che potrebbe estendere l’attuale bacino di utenti del servizio.

«Amazon Relational Database Service (RDS) è un servizio web che semplifica la messa in opera, la realizzazione e la gestione di un database relazionale cloud. […] Amazon RDS fornisce l’accesso a tutte le principali funzionalità di un tradizionale database MySQL. Ciò significa che il codice, le applicazioni e gli strumenti che utilizzate già oggi nei vostri database MySQL possono funzionare senza problemi su Amazon RDS. Amazon RDS ripara automaticamente il software per la gestione del database e realizza i backup, conservandoli per una quantità di tempo indicata dall’utente» si legge nel comunicato stampa da poco rilasciato da Amazon.

Analogamente agli altri servizi forniti da Amazon Web Services, il nuovo sistema per la gestione dei database viene offerto sulla base di un piano tariffario a consumo, calibrato sulle singole risorse richieste dell’utente. Il prezzo all’ora varia a seconda della grandezza dei database e della mole di dati da gestire e va dagli 0,11 dollari all’ora per la soluzione “Small DB Instance” da 1,7 GB ai 3,10 dollari per l’opzione “Quadruple Extra Large DB Instance” da ben 68 GB. Un’offerta molto ampia che dovrebbe consentire ai clienti di identificare senza eccessive difficoltà il piano ideale per la gestione in remoto dei propri database.

Al costo per i database si aggiunge poi una ulteriore spesa per lo storage, fissata da Amazon a quota 0,10 dollari per ogni GB su base mensile. Il backup dei dati è gratuito, a patto che il salvataggio per il recupero dei dati non superi la quota di storage acquistata. I restanti costi sono fissati dai normali piani tariffari messi in campo per il sistema Amazon Web Services e variano a seconda delle opzioni selezionate durante la fase di abbonamento al servizio.

Le prime impressioni sembrano confermare la bontà della nuova soluzione messa in campo da Amazon. «Trovo che Amazon RDS sia un modo molto efficiente per sviluppare MySQL, un abbinamento naturale per lo sviluppo delle applicazioni cloud. Un oggetto viene caricato e reso operativo in pochi minuti» ha dichiarato David Tompkins, programmatore per Adobe Systems, sottolineando l’ampia varietà di funzioni e opzioni fornite dal sistema dotato inoltre di una buona scalabilità.

L’introduzione di Amazon RDS arricchisce sensibilmente l’offerta cloud del colosso dell’ecommerce e potrebbe avvicinare un maggior numero di clienti ad Amazon Web Services. La concorrenza nel settore delle soluzioni tra le nuvole è particolarmente agguerrita e il comparto è in sensibile espansione. Le recenti scelte dimostrano la volontà di Amazon di essere da subito protagonista della partita, ma la sfida cloud è appena ai nastri di partenza.

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