Canone RAI 2016: 817 mila domande di esenzione

Sono 817 mila le domande di esenzione per il pagamento del Canone della RAI; le associazioni dei consumatori temono il caos a partire da luglio.
Sono 817 mila le domande di esenzione per il pagamento del Canone della RAI; le associazioni dei consumatori temono il caos a partire da luglio.

Sono ben 817 mila le domande di esenzione presentate all’Agenzia delle Entrate per il pagamento del nuovo Canone della RAI che, come noto, sarà addebitato a partire da luglio in bolletta. Solo 220 mila sono state, però, inviate attraverso un sistema telematico. La maggior parte degli italiani, dunque, ha preferito la “vecchia” raccomandata. Trattasi di dati condivisi da Rossella Orlandi, direttore generale dell’Agenzia delle entrate, durante l’ultima audizione alle Camere.

Un dato sicuramente elevato ma che soddisfa Antonello Giacomelli, sottosegretario alle Comunicazioni che lo ritiene adeguato alle loro stime. Secondo l’ISTAT, infatti, sarebbero circa 944 mila le famiglie che non dispongono della televisione. Dunque per Antonello Giacomelli la nuova forma di pagamento della tassa sul possesso della TV dovrebbe finalmente permettere di abbattere l’evasione fortissima che colpiva questo balzello da lungo tempo. Rossella Orlandi esprime, inoltre, fiducia che la riscossione del Canone possa avvenire senza troppi intoppi sicura che se gli italiani non hanno bleffato sulla tariffa residenziale pagheranno solamente una volta la tassa e solo sulla prima casa di residenza e non sulla seconda.

Dal Governo, dunque, segnali di forti ottimismo a cui si contrappongono quelli delle associazioni dei consumatori che, invece, temono disagi e caos a partire da luglio. Associazioni che chiedono il rinvio del pagamento della tassa in autunno per mettere un po’ di ordine soprattutto dal punto di vista normativo e giuridico visto che la prima bolletta di luglio sicuramente darà adito a ricorsi e contestazioni.

Per le associazioni dei consumatori la sensazione è che ci sia il rischio che a pagare non siano i furbetti evasori ma gli onesti cittadini a cui potrebbero arrivare doppie o triple richieste di pagamento.

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