Le case dell'acqua diventano high-tech

Nei prossimi tre anni cento case dell'acqua della Capitale e della provincia saranno anche caricatori di smartphone e totem multimediali.
Nei prossimi tre anni cento case dell'acqua della Capitale e della provincia saranno anche caricatori di smartphone e totem multimediali.

Le case dell’acqua sono ormai un oggetto facilmente riconoscibile nel contesto urbano e si trovano dappertutto. Forniscono abitualmente acqua liscia o gassata proveniente dall’acquedotto, e con un ulteriore trattamento superano il problema dell’ultimo tratto e i cittadini possono prelevarla gratuitamente, con eccezionale guadagno economico ed ecologico. A Roma, però, avranno qualche caratteristica tecnologica in più.

Ieri è stata presentato l’accordo che prevede l’installazione da parte dell’Acea di oltre 100 Case nel giro di tre anni. Vere e proprie “fontane tecnologiche” in varie zone della città e della provincia di Roma, che offriranno gratis a cittadini e turisti acqua fresca di qualità, naturale o frizzante. La differenza con la maggior parte delle loro simili, è che sarà inoltre possibile ricaricare per strada il proprio cellulare o tablet attraverso porte Usb appositamente installate, o consultare informazioni di pubblica utilità (meteo, info sul quartiere, comunicazioni Acea) su uno schermo ad alta definizione. In pratica, sono anche caricatori di device e totem multimediali.

Chi paga

Spesso la gente si chiede chi paga e quale sia il modello economico che sostiene queste case dell’acqua. In realtà, non c’è niente di strano: tutti pagano già in bolletta la potabilizzazione dell’acqua che scende dal rubinetto, e spesso è sottoutilizzata a favore di acque minerali che hanno un costo molto elevato. Con le case dell’acqua, i comuni o le società come la Acea o le diverse multiutility nate in questi anni per gestire reti e servizi idrici fanno un piccolo investimento per trattare l’acqua e regalarla ai cittadini, che in realtà già pagano perché sia potabile e a disposizione di tutti.

La casa dell'acqua che la Acea distribuirà a Roma e provincia ha tre lati: da uno fornisce acqua, dal'altro energia elettrica per smartphone e tablet tramite porte Usb.

La casa dell’acqua che la Acea distribuirà a Roma e provincia ha due lati: da uno fornisce acqua, dal’altro energia elettrica per smartphone e tablet tramite porte Usb, sovrastate da un monitor di informazioni sul meteo e il quartiere. In pratica, è una fontana-totem.

Le case dell’acqua romane, ad esempio, costeranno circa 3 milioni di euro, e peseranno – stando a quanto assicurato dall’ad di Acea, Alberto Irace – per pochi centisimi nelle bollette dell’acqua. A fronte però, una volta a regime, di vantaggi indubbi soprattutto per quanto riguarda la sostenibilità ambientale e le tasche dei cittadini: con un’erogazione prevista di circa 60mila metri cubi di acqua all’anno, si stima un risparmio di 1.800 tonnellate di bottiglie di plastica, pari a 5mila tonnellate di Co2 in meno emesse nell’etere per la loro produzione, trasporto e smaltimento. Una famiglia tipo di tre persone potrà risparmiare fino a 130 euro all’anno per l’acquisto di acqua minerale.

Lo scenario urbano

Le città diventano smart anche con questi piccoli passi, che mantengono anche una tradizione. Roma è famosa per le sue fontanelle, dunque bisognava cercare un modo di riprodurle secondo i dettami dei tempi odierni. Questo esperimento va in questa direzione: al posto della fontanelle, nuove fontanelle con le quali, mentre ci si abbevera, si controlla il meteo o si attacca il tablet con una sola tacca.

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