Coronavirus, Apple donerà milioni di mascherine

Apple conferma di voler donare milioni di mascherine per gli operatori sanitari di Stati Uniti ed Europa.
Apple conferma di voler donare milioni di mascherine per gli operatori sanitari di Stati Uniti ed Europa.

Apple donerà milioni di mascherine N95 alle istituzioni ospedaliere di Stati Uniti ed Europa. È questo l’annuncio del gruppo di Cupertino, confermato dallo stesso Tim Cook sulla piattaforma Twitter: l’azienda vuole contribuire in modo sensibile alla battaglia contro il nuovo coronavirus.

I presidi di protezione per il personale ospedaliero appaiono oggi decisamente scarsi, soprattutto in Europa: indipendentemente dalle tipologie, le mascherine risultano praticamente introvabili, costringendo i medici a lavorare in condizioni non perfettamente sicure. Per questa ragione, diversi big dell’informatica a livello internazionale si sono organizzati per delle donazioni: Xiaomi ha già effettuato due consegne alla Protezione Civile, seguita da Oppo e da Huawei.

Ora alla lista si aggiunge anche Apple che, giusto pochi giorni fa, aveva assicurato un aiuto “consistente” alla stessa Protezione Civile. Secondo quanto riferito da Tim Cook sui social network, il gruppo vuole donare delle mascherine N95, che corrispondono alle europee FPP2:

Doneremo milioni di maschere ai professionisti sanitari degli Stati Uniti e dell’Europa. A tutti gli eroi in prima linea, vi ringraziamo.

Al momento non è dato sapere quando queste mascherine verranno consegnate, o se siano già state rese disponibili agli operatori sanitari. Nel frattempo, MacRumors riferisce che il gruppo di Cupertino si sarebbe già impegnato in contributi pari a 15 milioni di dollari a livello globale, in aggiunta alla donazione già fatta in Italia, di cui non si conosce la precisa entità. A causa della diffusione del coronavirus 2019-nCoV, la società californiana ha deciso di chiudere gran parte dei suoi Apple Store a livello mondiale, mantenendo però disponibili tutte le operazioni online. Nel frattempo, i negozi stanno riaprendo lentamente in Cina, dove da giorni non si registrano nuovi casi autoctoni di infezione.

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