Dietro l'iPhone le prove del cartello?

Il Movimento Difesa del Cittadino ha avviato le procedure per richiedere un controllo da parte delle istituzioni affinché si monitori il mercato dell'iPhone. Lo scopo è quello di dimostrare nei fatti il cartello organizzato da TIM e Vodafone in Italia
Il Movimento Difesa del Cittadino ha avviato le procedure per richiedere un controllo da parte delle istituzioni affinché si monitori il mercato dell'iPhone. Lo scopo è quello di dimostrare nei fatti il cartello organizzato da TIM e Vodafone in Italia

«Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) aveva inviato un esposto, affinché l’Antitrust verificasse eventuali comportamenti lesivi della concorrenza (eventuale cartello) da parte di Tim e Vodafone o, comunque, condotte penalizzanti e discriminatorie degli utenti. L’associazione, infatti, aveva ricevuto alcune segnalazioni da parte di utenti degli altri gestori che lamentavano il fatto di non poter acquistare dal proprio operatore il cellulare». Ora il Movimento Difesa del Cittadino può festeggiare un primo piccolo risultato: un’istruttoria sul caso sarà presto aperta per prendere conoscenza dello stato dei fatti nel momento in cui l’iPhone sbarca in Italia.

Spesso certe iniziative non hanno esito e non è raro che le richieste di chiarimento si ammassino su prodotti che (come l’iPhone) sanno più di altri raccogliere le attenzioni dei media. L’accusa è, però, circostanziata: «Il prezzo attualmente pubblicizzato da entrambi gli operatori, Tim e Vodafone, è lo stesso, ossia pari a € 499 per il modello iPhone 3G 8GB e € 569 iPhone 3G 16GB se il prodotto viene venduto in abbinamento a un piano ricaricabile […] Sulla base di alcuni riscontri effettuati attraverso i siti istituzionali degli operatori esteri che commercializzeranno il nuovo iPhone 3G, i prezzi al pubblico appaiono essere in alcuni casi di gran lunga inferiori a quelli ipotizzati per il mercato italiano, che è l’unico nel quale la Apple ha concesso l’esclusiva contemporaneamente a due operatori che, tra l’altro, hanno più dell’80% della quota del mercato».

L’associazione, insomma, punta il dito contro il cartello formato da TIM e Vodafone e cerca, facendo leva sull’iPhone, di dimostrare le distorsioni di mercato determinate da tale posizione di controllo da parte dei due carrier. Secondo l’agenzia Reuters «per il momento si tratta di una pre-istruttoria con cui si raccolgono informazioni», dunque nulla di particolarmente incisivo. Alla luce delle proteste dei giorni scorsi e delle iniziative contro lo stato dei fatti venutosi a creare, però, la scossa determinata dalla segnalazione alle autorità costringerà quantomeno queste ultime a prendere atto della situazione. Nel frattempo l’iPhone è nei negozi ed entro settembre anche 3 dovrebbe poter vantare la propria offerta appositamente disegnata sulle nuove necessità ispirate dal telefono con la mela.

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