Destinazione Italia: emendamenti per le startup

In commissione gli emendamenti di Quintarelli per incentivare il mercato elettronico, le startup e gli ebook tramite Destinazione Italia.
In commissione gli emendamenti di Quintarelli per incentivare il mercato elettronico, le startup e gli ebook tramite Destinazione Italia.

Presentati in Commissioni Finanze e Attività produttive degli emendamenti al disegno di legge 1920 – già decreto Destinazione Italia – che riguardano direttamente l’economia dell’innovazione: startup, libri elettronici, reti. A presentarle, Stefano Quintarelli, uno dei deputati più esperti di queste tematiche, che ha lanciato l’hashtag #agevolazionestartup.

Gli emendamenti di Stefano Quintarelli (PDF) riguardano diversi aspetti dell’economia dell’innovazione: ci sono agevolazioni all’acquisizione di startup innovative da parte di aziende, incentivazioni allo sviluppo dell’e-commerce internazionale e dei pagamenti elettronici, agevolazioni per la donazione di computer a scuole ed enti di interesse sociale, una modifica al regime di concessioni per stimolare la realizzazione di nuove reti nei centri inferiori ai 50.000 abitanti, accesso ai dati dei beni culturali, incentivazione ai libri, anche digitali. Quest’ultimo, intervento che incide sul problema emerso in dicembre col decreto, che esclude gli ebook.


Gli emendamenti sono stati depositati, ma sono ancora in attesa del requisito di ammissibilità. Una volta che tutti o alcuni di loro avranno i requisiti, verranno calendarizzati e discussi, probabilmente la prossima settimana.

Le proposte

Nella selva di emendamenti a Destinazione Italia, si fanno certamente notare quelli dell’esperto di reti, che aveva già da tempo annunciato questi interventi. Ciascuno si incardina nel testo di legge in uno dei punti previsti dal progetto per il rilancio dell’attrattiva economica del paese, e aspira ovviamente a migliorarlo. Vediamone alcuni:

  • Incentivi startup: L’emendamento di Quintarelli esclude dall’imposizione fiscale sul reddito le imprese che acquisiscono almeno l’80% di una startup. Si tratta della nota questione dell’exit (al centro anche degli obiettivi di Mind The Bridge e il SEP), di cui ancora si parla poco nell’ecosistema italiano. L’impegno di spesa del governo, quanto a mancati introiti da coprire, sarebbe di 136 milioni di euro quest’anno e 78 milioni nei prossimi due.
  • Incentivazione e-commerce: Questo emendamento intende ammodernare le attività commerciali delle imprese tramite detassazione dei ricavi. Una politica economica molto semplice e diretta – abbassare l’imponibile – con la differenza che qui si tratta dei redditi generati dalla cessione di beni e di servizi in favore di soggetti esteri da parte di microimprese e di piccole imprese italiane. Insomma, pagamenti e commercio con l’estero di imprese che fanno commercio elettronico. Anche in questo caso l’impegno di spesa è notevole: 161 milioni di euro nel triennio.
  • Concessioni per i comuni sotto i 50 mila abitanti: Oltre la metà degli italiani e delle imprese in Italia risiede in centri inferiori a questo numero, eppure secondo il deputato di Scelta civica il Codice delle Comunicazioni non favorisce alcun effetto virtuoso, che stimoli gli operatori di dimensione minore a occuparsi di questi territori.
  • Libri elettronici: Nell’attuale testo di Destinazione Italia è previsto un credito di imposta per l’acquisto di libri, solo che si ferma a quelli cartacei. Il tema è delicato: oltre alla nota disparità di trattamento fiscale (risolvibile solo in Europa), il decreto di dicembre era assurdamente discriminatorio, ma tutti sanno perché: il vero timore del governo è dovuto alle pressioni degli editori italiani, che non vogliono finire per aiutare le
    piattaforme internazionali, a loro scapito. Secondo Quintarelli, invece, se l’incentivo è per l’acquisto di libri (quindi proprietà di un bene), e non per la sottoscrizione di licenze d’uso (quindi un servizio), le piattaforme internazionali sono implicitamente escluse, senza bisogno di scrivere un vincolo anti-digitale e aprendo la deducibilità anche agli ebook.

AGGIORNAMENTO : 29 GENNAIO

Quasi tutti gli emendamenti sono stati considerati inammissibili dalla commissione riunita ieri. La deducibilità fiscale della cessione a istituti scolastici, università e ONLUS di apparecchiature informatiche funzionanti, fisse o portatili, la proposta sull’exit delle startup, la proposta sull’e-commerce, non hanno superato l’esame, perché ritenute «non strettamente attinenti alle materie oggetto dei decreti-legge all’esame della Camera». Sono passati invece gli emendamenti sulle Reti e sugli ebook.

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